L'imputato dovrĂ anche risarcire la vittima (all'epoca 13enne) con 25 mila euro
VIOLENTA LA CUGINETTA UBRIACA: PATTEGGIA UN ANNO E DIECI MESI
Era in bagno quasi in coma etilico quando il 22enne abusò di lei
PADERNO DEL GRAPPA - (gp) Aveva bevuto troppo e si era sentita male. Una situazione che l'ha resa vulnerabile lasciandola in balia degli istinti sessuali del cugino. Uno stupro in famiglia taciuto per oltre un anno ed emerso solo grazie al sostegno e all'aiuto degli operatori di una comunità a cui la giovanissima si è rivolta per uscire da quell'incubo. La vicenda, finita di fronte al giudice, si è conclusa con un patteggiamento a un anno e dieci mesi. Una sentenza che l'avvocato Ivana Taschin, legale di parte civile per la piccola vittima, giudica soddisfacente in quanto il racconto della 13enne è stato definito credibile. I fatti risalgono all'estate del 2010 a Paderno del Grappa. Il cugino che si sarebbe poi trasformato in mostro, che all'epoca aveva 22 anni, si era offerto di accompagnare la ragazzina a una festa e poi, per smaltire la sbornia e non farsi beccare dai genitori in quegli stati, avevano trovato ospitalità a casa di un'amica della giovane. Ed è tra quelle mura che un sabato d'estate ha cambiato forse per sempre la vita della 13enne. L'adolescente, non abituata a sbronzarsi, iniziò a sentirsi male e fu proprio il cugino ad accompagnarla in bagno. Sarebbe stato a quel punto che il 22enne avrebbe preso l'iniziativa di toglierle i vestiti e avrebbe iniziato a toccarla e a tentare di avere un rapporto sessuale con lei. Impaurita, frastornata e non ancora sobria, la 13enne non rivelò nulla di quanto accaduto, a nessuno, nemmeno alla migliore amica che l'aveva ospitata a casa. Ma quell'abuso dentro l'aveva cambiata. Un campanello d'allarme che spinse i genitori a contattare una struttura che potesse aiutare la ragazzina a ritrovare sé stessa. Ed è all'interno di quella struttura che la verità venne a galla, qualche mese fa. Immediate sono scattate la denuncia e le indagini della Procura di Treviso, che ha individuato il presunto autore dello stupro iscrivendolo nel registro degli indagati per violenza sessuale su minore. Gli inquirenti non erano convinti del racconto della ragazza tanto che venne conferito un incarico al professor Sartori che in qualità di psichiatra ebbe il compito di valutare l'attendibilità delle dichiarazioni della vittima. Dichiarazioni che il gup, oltre all'esperto, ha ritenuto attendibili.