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Reportage
LE INTERVISTE DI RADIO VENETO UNO

Le Interviste di Radio Veneto Uno


Le nostre interviste andate in onda al termine del Giornale Radio Da questi link è possibile ascoltare e scaricare le interviste e i nostri approfondimenti andati in onda al termine del Giornale Radio ANTONELLO PEATINI Presidente provinciale FNAARC- ConfcommercioSTEFANO...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/353: UOMINI & DONNE, SETTIMANA DI GRANDI TORNEI

Si sono giocati Wgc e PortoRico Open e Gainbridge Lpga


STATI UNITI - Questa settimana il PGA si sdoppia, mette in campo il World Golf Championships a Bradenton in Florida, e il Puerto Rico Open a Rio Grande in Porto Rico. Oltre a questi due, ad attrarre l’attenzione c’è il secondo evento stagionale del massimo circuito americano...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/352: FINALE A SORPRESA AL GENESIS, HOMA VINCE AL SUPPLEMENTARE

Il beniamino di casa supera all''ultimo giro Burns, sempre in testa


LOS ANGELES (USA) - Era alla 95esima edizione questo torneo del PGA Tour, a cui hanno partecipato ben otto tra i migliori dieci giocatori al mondo. Si è disputato al Riviera Country Club, nel Temescal Gateway Park, situato entro i confini della città di Los Angeles; un territorio...continua

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Un 60enne trevigiano era accusato di accesso abusivo a un sistema telematico

SPIONAGGIO INDUSTRIALE: IL PM HA DECISO DI IMPUGNARE LA SENTENZA

Per la Procura l'uomo deve essere condannato nel processo d'appello


PONZANO VENETO – (gp) La risposta della Procura di Treviso non si è fatta attendere: il pm Iuri De Biasi ha infatti impugnato la sentenza d'assoluzione pronunciata nei confronti di un 60enne trevigiano finito a processo per le accuse di frode informatica e accesso abusivo a un sistema telematico. L'uomo, da oltre 40 anni in affari con una ditta di Ponzano Veneto che progetta macchine per la lavorazione delle lamiere, è stato infatti giudicato innocente. Il legale di parte civile, l'avvocato Paolo De Girolami che rappresentava la “Stam”, aveva già annunciato ricorso in appello. Ora anche la Procura segue i suoi passi, perchè considera l'imputato colpevole.

Prima come dipendente, poi come libero professionista, e infine come capo ufficio tecnico, l'uomo doveva rispondere del fatto di essere stato trovato in possesso di 20 mila file salvati in un suo vecchio computer, fogli di calcolo e progetti per macchinari che appartenevano alla ditta. I vertici dell'azienda, dopo l'introduzione delle nuove leggi sullo spionaggio industriale, avevano dotato la banca dati di un programma capace di registrare ogni singola operazione effettuata con i file aziendali. L'uomo, secondo l'accusa, dal maggio del 2006 al settembre del 2007, avrebbe copiato il materiale su delle chiavette usb e secondo l'azienda li avrebbe poi venduti alla concorrenza. Un sospetto che aveva portato la “Stam” a chiedere un maxi risarcimento danni da un milione di euro.

L'imputato, difeso dall'avvocato Andrea Zambon, aveva però sempre respinto tutte le accuse ammettendo di aver effettivamente trasferito quei file ma di averli usati solamente per lavorare come archivio personale. Una versione sposata anche dal giudice che ha stabilito che non è stato commesso nessun reato, a differenza di quanto sostiene invece il pm e la parte civile che promette battaglia in appello.