Rinviata a giudizio per maltrattamenti in famiglia una 50enne coneglianese
PICCHIA LE FIGLIE ADOTTIVE PER ANNI: MAMMA A PROCESSO
A denunciarla la sorella maggiore, che poi voleva ritirare la querela
CONEGLIANO – (gp) Per anni avrebbe picchiato le due figlie adottive. Finita di fronte al gup Silvio Maras per rispondere dell'accusa di maltrattamenti in famiglia, una mamma 50enne del coneglianese è stata rinviata a giudizio e dovrà presentarsi a processo, difesa dall'avvocato Daniele Bellot, a ottobre. Il legale della donna, già in sede di udienza preliminare, ha sottolineato alcune incongruenze nella vicenda, tanto da consigliare alla sua assistita di professare la propria innocenza a dibattimento evitando di scegliere riti alternativi che le avrebbero garantito uno sconto di un terzo della pena in caso di condanna. Le due sorelle erano state adottate nel 1999, anno in cui, stando alla denuncia presentata da quella più grande a fine 2011 (una volta diventata maggiorenne), sarebbero iniziate le prime vessazioni. Per tre anni, dal 2005 al 2008, le due minori erano state affidate dai servizi sociali a un'altra famiglia a causa dei dissidi tra la madre e il padre adottivi. A fine 2008 le due giovani erano tornate nella loro “prima casa”, e i maltrattamenti sarebbero continuati per altri tre anni, fino a quando la sorella maggiore, compiuti i 18 anni, se n'è andata di casa denunciando la madre. Due giorni dopo aver sporto querela però, è tornata nella caserma dei carabinieri per ritirarla, dicendo di aver agito in preda all'ira. Ma le indagini ormai erano avviate e, trattandosi di un reato perseguibile d'ufficio, la procura è andata avanti portando alla luce la vicenda.