Le categorie: "Pressione già al limite, così si uccidono le aziende"
LA RIVOLTA DELLE IMPRESE CONTRO I RINCARI DELL'IMU
Protesta per gli aumenti sugli immobili produttivi decisi a Conegliano
CONEGLIANO - Associazioni imprenditoriali contro i rincari dell'Imu. Mentre il governo sta valutando la sospensione, e forse l'abolizione, dell'imposta sulla prima casa, le categorie economiche trevigiane lanciano l'allarme: il taglio rischia di trasformarsi in un aumento delle aliquote sugli altri immobili, a partire da quelli produttivi. Gli imprenditori protestano contro la decisione del Comune di Conegliano di rivedere al rialzo i parametri dell'Imu da 0,40 a 0,43% sulla prima casa e da 0.76 a 0,86.
Ascom, Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confesercenti hanno inviato un documento congiunto all’amministrazione comunale. “Nel passaggio dall’Ici all’Imu la tassa per capannoni industriali e negozi è aumentata con percentuali che vanno dal 30 al 200% - attaccano le organizzazioni imprenditoriali -. Con i nuovi aumenti si rischia di uccidere le imprese. L’Imu oltretutto è un’imposta che prescinde dal fatturato, che va pagata anche se l’azienda o l’attività commerciale è in perdita!
Le associazioni chiedono di abolire l'Imu sui beni strumentali, cioè su quegli immobili che servono per produrre beni e servizi. Anche gli industriali invitano l'amministrazione ha rivedere la decisione: “Si tratta di scelte pericolose per l’economia e il lavoro di questo territorio, che demotivano gli imprenditori e aggravano oltre il limite una situazione di difficoltà economica e sociale ormai insostenibile – conferma il vicepresidente Flavio Sgambaro -. Si continua a far cassa sulle imprese, incrementando a dismisura la pressione fiscale, in direzione esattamente opposta a quanto propongono i massimi organismi economici internazionali per il rilancio dello sviluppo e dell’occupazione”