Treviso, operazione della Guardia di Finanza, ancora guai dopo il crack dell'azienda
LEASING-TRUFFA DA 5 MILIONI, VELO NEI GUAI ANCHE PER UNA TENTATA ESTORSIONE
Finoscono ai domiciliari Antonio Velo e l'ad Marco Rossini
TREVISO - Macchinari dallo scarso valore, veri e propri rottami o a volta inesistenti, prima sopravvalutati, poi ceduti a società di leasing e quindi riacquistati con erogazione di finanziamenti. Con questa particolare tecnica, dal 2009 al 2012, la Velo spa si era garantita erogazioni di denaro per 6,5 milioni di euro da parte di varie società di leasing che sono state truffate: in questo giro vorticoso e complesso di fatture false, per un totale complessivo di 26 milioni, l'azienda era riuscita a ricavare un guadagno netto di 5,2 milioni di euro. Denaro fresco che però non ha salvato la Velo dal crack. A scoprire questo complesso sistema sono stati gli uomini della Guardia di Finanza di Treviso che hanno chiesto ed ottenuto dal gip del Tribunale di Treviso tre ordinanze di custodia cautelare in carcere pert evasione fiscale e truffa. A finire in carcere l'ideatore della truffa, Marco Moretti, amministratore delegato della società romana “2M rsl” che avrebbe emesso le fatture false. Ai domiciliari l'azionista di riferimento della Velo, Antonio Velo, 76 anni e l'ex amministratore delegato della società, Marco Rossini, 40 anni che è stato fermato alle 22.40 di giovedì sera all'aeroporto di Tessera, di ritorno da un viaggio in Corea. In tutto sono 12 le persone denunciate in questa inchiesta che segue il fallimento della Velo spa: tra gli indagati risulta anche Loretta Velo ma nei suoi confronti il pm Iuri De Biasi non ha chiesto l'arresto. Dall'indagine delle fiamme gialle emerge anche un tentativo di estorsione che la famiglia Velo ha tentato di mettere a segno ai danni di Marco Rossini quando questi si dimise dal ruolo di amministratore delegato dell'azienda. Lo scopo del tentativo di estorsione, fallito, era quello di convincerlo a versare nelle casse della Velo i 2,8 milioni di euro che lui aveva ottenuto dalle società di leasing. Il 40enne venne minacciato in particolare da un pregiudicato originario di Torino, il 42enne Luca Bacchiega, appositamente assoldato dai Velo. Sequestrati nel corso dell'operazione delle fiamme gialle beni per 4,7 milioni di euro.