Di fronte ai giudici un 48enne residente a Paese accusato di bancarotta
USA I BENI DELL'AZIENDA FALLITA: CONDANNATO A DUE ANNI E MEZZO
L'avv. Andrea Zambon ha già annunciato il ricorso in appello
QUINTO - (gp) Nonostante le richieste del pm ipotizzassero una pena più severa (tre anni e mezzo di reclusione), il tribunale di Treviso ha inflitto a un 48enne di Paese una condanna a due anni e sei mesi per bancarotta. Stando a quanto sostenuto dal sostituto procuratore Valeria Sanzari, titolare delle indagini, la vicenda incriminata risalirebbe al periodo immediatamente successivo al fallimento di una società di Quinto di Treviso. Era il 2008 e, secondo l'accusa, l'uomo avrebbe continuato la sua attività aprendo una nuova azienda assieme a un socio, utilizzando però i beni strumentali della ditta fallita e portandosi i clienti. Il tutto, sempre secondo l'accusa, attraverso un contratto simulato che avrebbe spostato tali beni da una società all'altra. Il legale d'ufficio dell'imputato, l'avvocato Andrea Zambon, subentrato dopo la rinuncia al mandato del legale di fiducia, ha annunciato ricorso in appello in quanto il suo assistito, a differenza di quanto sostenuto dalla Procura, non avrebbe commesso nessun illecito.