A giugno verrĂ pronunciata la sentenza nei confronti di un 48enne marocchino
PADRE-PADRONE A PROCESSO: IN AULA LA MOGLIE LO SCAGIONA
L'uomo è accusato di aver picchiato la moglie e i due figli minorenni
TREVISO – (gp) Dovrà attendere il prossimo 21 giugno per sapere se verrà giudicato o meno colpevole di maltrattamenti in famiglia. Un passo in favore di Bouazza el Alani, 48enne marocchino arrestato a febbraio dalla Squadra Mobile di Treviso per aver picchiato la moglie, una donna di 40 anni malata di sclerosi multipla, e il figlio di 13 anni e la figlia di 18, lo ha fatto proprio la moglie, sentita in aula dal giudice Michele Vitale. Una testimonianza, durata poco più di mezz'ora, nella quale la donna ha ridotto di molto il numero di episodi contestati, ha ridimensionato la violenza con la quale si sarebbero consumati, ma soprattutto ha chiesto che il marito possa tornare a casa dalla sua famiglia. Il giudice si è riservato la decisione sulla modifica della misura cautelare, passata dal carcere agli arresti domiciliari e da qualche settimana al divieto di avvicinamento ai familiari, e ha rinviato la discussione del processo che su richiesta del legale di El Alani, l'avvocato Alessandra Nava, verrà celebrato con rito abbreviato, che garantisce lo sconto di un terzo della pena in caso di condanna. Stando alle accuse il 48enne avrebbe avuto da anni l'assoluto dominio sulla compagna e le ragazzine: la prima sarebbe stata costretta a lavorare come badante per mantenere la famiglia visto che lui era disoccupato, le giovanissime invece avrebbero dovuto dividersi tra studio e lavori domestici, non avendo nessuno spazio ad amicizie o divertimento. La donna, non avrebbe sopportato più che il marito malmenasse anche il più piccolo dei figli, allora 12 enne, decise di mettere fine a quella situazione denunciando tutto alle forze dell'ordine il 22 dicembre scorso. In ben quattro occasioni, tra il 2010 ed il 2012, la donna sarebbe stata costretta a ricorrere alle cure del pronto soccorso dell'ospedale di Treviso per farsi medicare le ferite provocate dal marito. Ai medici la 40enne diceva sempre di aver avuto improbabili incidenti domestici, e in un frangente un incidente stradale. Circostanze che ha ribadito in aula scagionando di fatto il marito dalle accuse mosse contro di lui dagli inquirenti.