Di Santo (Credito trevigiano): "Imprese e cittadini non chiedono più prestiti"
DUE MILIARDI DI FINANZIAMENTI IN MENO NEL 2012 DALLE BANCHE
Il presidente di Camera di commercio Tognana: "Senza credito è dura"
TREVISO - Resta il credito uno dei principali nodi per il rilancio della Marca. Nel 2012, le banche trevigiane hanno ridotto i finanziamenti dell'8,1% rispetto all'anno precedente. Vale a dire due miliardi di euro di risorse nel territorio. L'allarme è stato lanciato da Nicola Tognana, presidente della Camera di commercio, in occasione dell'11esima giornata dell'economia celebrata oggi. “La vedo critica, se il credito non torna ad essere cinghia di trasmissione dell'economia”, ha ribadito nella sua relazione il numero uno dell'ente di piazza Borsa. L'anno scorso le sofferenze bancarie sono aumentate del 15,7% in provincia, facendo salire la quota sugli impieghi da 5,33 a 6,13.
Ancora una volta, unica ancora di salvezza per le imprese nostrane è l'export: a crescere in misura maggiore sono soprattutto i paesi extra Unione Europea: più 30,7% in Medio Oriente, più 26% in Nord America, più 18,5% in Africa Settentrionale, nei primi tre mesi del 2013.
“Ma questo vale solo per quel 35% di imprese esportatrici”, avverte Tognana. Il presidente della Camera di commercio ribadisce come Treviso e il Veneto facciano parte di un “hub”, un complesso produttivo manifatturiero, che comprende anche le regioni meridionali della Germania e della Francia.
Sui finanziamenti bancari, però, Nicola Di Santo, presidente di Credito Trevigiano, sottolinea come il calo sia dovuto, oltre a regole più stringenti, anche ad una netta contrazione della richiesta da parte di cittadini ed aziende