Accusata di circonvenzione d'incapace la nipote dell'80enne che l'avrebbe firmata
POLIZZA VITA SOSPETTA DA 450 MILA EURO: AL VIA IL PROCESSO
Assieme alla donna sotto accusa anche una funzionaria di una banca
TREVISO – (gp) Al via il processo per una polizza vita “sospetta” da 450 mila euro fatta sottoscrivere a un'ultraottentenne, secondo la procura, abusando dello stato d'infermità e debolezza psichica in seguito a un ictus. Alla sbarra, per rispondere dell'accusa di circonvenzione d'incapace in concorso, la nipote dell'anziana, un 60enne di Treviso, e una 45enne all'epoca dei fatti funzionaria della UBS Italia Spa, istituto di credito del tutto estraneo al procedimento penale. I fatti risalgono al gennaio 2009: stando alle contestazioni del pm Francesa Torri, titolare delle indagini, le due donne (difese dagli avvocati Mauro Bonato, Pasquale Pantano e Francesco Murgia) avrebbero proposto e fatto sottoscrivere all'anziana, poi deceduta nell'ottobre 2011, una “polizza a linea reddito fisso” per l’importo di 450 mila euro, di cui sarebbe risultata beneficiaria in caso di morte proprio la nipote. Ieri mattina in aula è stato sentito come testimone il dottor Carlo Schenardi. In qualità di consulente tecnico delle difese, il professionista ha esposto al giudice i risultati della perizia di parte secondo cui l'anziana “non era circonvenibile per ragioni di ordine neurologico e psichiatrico forense”. Tutt'altro che un dettaglio in vista della prossima udienza, fissata a dicembre, in cui verranno sentiti gli ultimi testi e pronunciata la sentenza.