Alla sbarra un 33enne per furto ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni
RUBA I CELLULARI AI COLLEGHI DI LAVORO: PATTEGGIA SEI MESI
Credeva di essere fotografato di nascosto mentre lavorava
GORGO AL MONTICANO - (gp) Sarebbe stata l'ossessione di sentirsi continuamente fotografato di nascosto a spingerlo ad aggredire il suo datore di lavoro, a picchiare un suo collega prima di prendergli con la forza il cellulare e a tornare a casa con altri due telefoni di altrettanti operai. Una condotta che gli è costata l'arresto per rapina e lesioni e il successivo processo che si è concluso con un patteggiamento a sei mesi di reclusione, con sospensione condizionale della pena. Alla sbarra il 50enne senegalese Mansor Sow El Hadji, dipendente dell'azienda Tmp srl di Navolè di Gorgo al Monticano in via Marigonda. I fatti si sarebbero svolti proprio all'interno della ditta il 17 maggio scorso. Stando alle accuse mosse contro l'uomo dalla Procura di Treviso, il 50enne residente a Gaiarine avrebbe all'improvviso abbandonato la linea della fabbrica e si sarebbe scagliato, armato di coltello da cucina, su uno dei soci della ditta. Fortunatamente la lama si ruppe a contatto con il fianco del malcapitato, ma la follia del 50enne non si sarebbe fermata: avrebbe iniziato infatti a prendere a calci e pugni il datore di lavoro. Stessa sorte sarebbe toccata poi a un suo collega, intervenuto in difesa del suo capo. Il 50enne avrebbe poi preso il cellulare del collega e, non contento, si sarebbe impossessato di altri due apparecchi per verificare se effettivamente ci fossero delle immagini che lo ritraevano mentre si trovava in fabbrica. La denuncia alle autorità su quanto accaduto scattò subito. I carabinieri di Oderzo lo trovarono nella sua bitazione di Gaiarine e gli strinsero le manette ai polsi con le accuse di rapina impropria e lesioni. Proprio in sede processuale le contestazioni a carico del 50enne sono state derubricate in furto ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni.