L'ex sindaco di Valdobbiadene, ora vice, era accusato di falsa attestazione di firme
FIRME DI DEFUNTI NELLE LISTE: DAVÌ PATTEGGIA UNDICI MESI
Il caso per le liste di Forza Nuova di cui l'ex primo cittadino era garante
VALDOBBIADENE – (gp) L'ex primo cittadino di Valdobbiadene e attualmente vicesindaco Pietro Giorgio Davì ha patteggiato 11 mesi di reclusione, pena sospesa, per falsa attestazione di firme. La vicenda incriminata risale al 2010 e riguarda la presentazione delle liste di Forza Nuova alle regionali del 28 e 29 marzo. Per presentare la lista era inoltre necessario, oltre alle firme, la garanzia di un consigliere provinciale, ovvero Pietro Giorgio Davì che il 23 febbraio chiese e ottenne l'autorizzazione per tale compito dal presidente della Provincia Leonardo Muraro. Fin qui nulla di strano, anzi sarebbe soltanto una prassi consolidata. Ad accorgersi che qualcosa di strano invece c'era sarebbero stati alcuni funzionari dell'ufficio elettorale e dell’ufficio anagrafe del Comune di Valdobbiadene: tra le venti firme di presunti sostenitori di Forza Nuova raccolte in data 3 e 10 gennaio, ci sarebbero anche due persone decedute. La segnalazione sarebbe così arrivata sul tavolo del sostituto procuratore Francesca Torri che decise di vederci chiaro facendo scattare le indagini. In prima battuta vennero sentiti gli altri firmatari, i quali avrebbero detto di non aver mai posto la propria firma per sostenere Forza Nuova. A questo punto finì nei guai il garante, ovvero Pietro Giorgio Davì il quale, assistito dall'avvocato Diana Vardanega, ha da subito respinto ogni addebito dicendo in primis che il 3 gennaio si trovava all'estero e poi di non aver mai posto la firma come garante su quelle liste, annunciando anche una controquerela a carico di ignoti sostenendo che quella firma non fosse sua.