Conegliano, "Ancora più difficili gli sforzi di noi imprenditori per affermarci all’estero"
PAOLO POLEGATO: "ESTERNAZIONI CONTRO KYENGE CI DANNEGGIANO"
Il titolare di Astoria vini si scaglia contro Roberto Calderoli
CONEGLIANO - “Le recenti polemiche che coinvolgono il Ministro per l’integrazione Kyenge e alcuni esponenti leghisti non sono solo indegne di un paese civile, ma danneggiano il nostro commercio con i paesi africani, che sono sempre più importanti.” E’ l’allarme lanciato da Paolo Polegato, titolare di Astoria Vini (al centro, nella foto comparsa sul sito internet dell'azienda, con il ministro Kyenge), tra i maggiori produttori ed esportatori di Prosecco DOCG del trevigiano. Un prodotto che sta conquistando non solo Asia e America, ma anche le grandi città dell’Africa. “Quello che i nostri politici non considerano è che noi imprenditori italiani trattiamo quotidianamente con persone di altre etnie, sono partner commerciali fondamentali. Paesi come Nigeria, Costa d’Avorio e Angola sono in netta crescita, hanno una nuova classe media che guarda all’Italia e ai suoi prodotti con ammirazione. Ad oggi l’Africa rappresenta il 10% del nostro export, oltre un milione di euro l’anno (solo nei primi mesi del 2013 siamo già a 450mila euro) realizzato nelle grandi città di Kenya, Mauritius, Costa D’Avorio, Congo, Nigeria, Benin, Togo e Sud Africa. Sottovalutare questi mercati in base a vecchi stereotipi è molto grave, basti pensare che la piccola isola di Reunion, ad est del Madagascar, con solo un milione e mezzo di abitanti, è il nostro quarto paese di riferimento per esportazioni, abbiamo spedito 15 container nell’ultimo anno. “Tutte queste esternazioni danneggiano la reputazione degli italiani in questa parte di mondo e rendono ancora più difficili gli sforzi di noi imprenditori per affermarci all’estero. Non sono solo gravissime dal punto di vista umano, sono anche miopi dal punto di vista commerciale: i nostri amministratori prima di parlare dovrebbero valutare questi aspetti, invece di perdersi nei loro giochi politici.”
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