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ASCOLTA AUDIO Blitz dei carabinieri ad Arcade, 54enne stava per pranzare
CATTURATO STEFANO RIZZO: ERA A CASA DELLA MADRE
Ha gettato l'auto nel Piave simulando il suicidio, poi si è nascosto
CONEGLIANO - E' stato catturato mentre era a casa della madre, ad Arcade, e si apprestava a pranzare con lei. Da poco erano passate le 12 e alla porta bussano i carabinieri, allertati da un'altra parente, la zia, a cui aveva chiesto aiuto poco prima. Stefano Rizzo, il 54enne che mercoledì scorso aveva massacrato a colpi d'ascia (arma non più ritrovata) l'ex moglie, Gianangela Gigliotti (fuori pericolo ma ancora ricoverata al Ca' Foncello in prognosi riservata), ha tentato maldestramente di nascondersi, nel cucinino dell'abitazione. Tutto inutile. I militari sapevano che si trovava li; a tradirne la presenza anche la tavola apparecchiata per due con i rigatoni al sugo cucinati dalla madre già nel piatto. L'uomo, dopo quattro giorni di latitanza, è stato finalmente arrestato ed ora si trova in carcere a Santa Bona: tre giorni fa il pm Barbara Sabbatini aveva chiesto e ottenuto dal gip un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del 54enne. L'uomo ha prima tentato, durante il primo interrogatorio con i carabinieri, di inventare una fantomatica aggressione subita dall'ex moglie da due malviventi slavi mentre lui era con lei, legato dai banditi. Poi però, messo alle strette, ha confessato tutto. Un piano diabolico quello messo in atto dall'impiegato commerciale di Asco Tlc: lo scopo era probabilmente quello di liberarsi sia dell'ex compagna, uccidendola, che della sua nuova fidanzata, fingendo di essere morto suicida. La prima parte del piano viene portata a termine: l'aggressione a colpi d'ascia ai danni dell'ex moglie, entrando da una porta finestra lasciata aperta, poi la fuga a bordo della Panda bianca aziendale che aveva in dotazione. Prima di entrare in azione Rizzi aveva lasciato all'attuale compagna, con cui aveva un figlio di pochi mesi, un biglietto con cui aveva annunciato il suicidio. E proprio la simulazione di un gesto estremo era sempre parte del suo disegno: il 54enne raggiunge la foce del fiume Piave, a Cortelazzo, e qui getta l'auto nel fiume, lasciando i documenti sulla riva. Il mezzo è stato ripescato nel pomeriggio di ieri dai vigili del fuoco: si trovava ad undici metri di profondità. Qui comincia la parte più rocambolesca della folle fuga dell'uomo: con una bicicletta rubata raggiunge Sandonà, vagherà per alcuni giorni tra i parchi e le aree boschive della zona prima di fare ritorno nella Marca, sempre in sella alla bici. Ad Arcade, presso l'abitazione della madre, andrà incontro al suo destino. A spingere Rizzo ad accanirsi così ferocemente nei confronti della ex moglie sarebbero stati motivi economici ed in particolare gli alimenti che l'impiegato commerciale di Asco Tlc doveva versare alla donna. Proprio domani, in tribunale, i due avrebbero dovuto reincontrarsi di fronte al giudice. Rizzo, dicono gli investigatori, "pensava di averla uccisa". Le parole del comandante dei carabinieri di Conegliano, Valerio Marra, e del comandante provinciale dell'Arma, Gianfranco Lusito.
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