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Reportage
LE INTERVISTE DI RADIO VENETO UNO

Le Interviste di Radio Veneto Uno


Le nostre interviste andate in onda al termine del Giornale Radio Da questi link è possibile ascoltare e scaricare le interviste e i nostri approfondimenti andati in onda al termine del Giornale Radio ANTONELLO PEATINI Presidente provinciale FNAARC- ConfcommercioSTEFANO...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/353: UOMINI & DONNE, SETTIMANA DI GRANDI TORNEI

Si sono giocati Wgc e PortoRico Open e Gainbridge Lpga


STATI UNITI - Questa settimana il PGA si sdoppia, mette in campo il World Golf Championships a Bradenton in Florida, e il Puerto Rico Open a Rio Grande in Porto Rico. Oltre a questi due, ad attrarre l’attenzione c’è il secondo evento stagionale del massimo circuito americano...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/352: FINALE A SORPRESA AL GENESIS, HOMA VINCE AL SUPPLEMENTARE

Il beniamino di casa supera all''ultimo giro Burns, sempre in testa


LOS ANGELES (USA) - Era alla 95esima edizione questo torneo del PGA Tour, a cui hanno partecipato ben otto tra i migliori dieci giocatori al mondo. Si è disputato al Riviera Country Club, nel Temescal Gateway Park, situato entro i confini della città di Los Angeles; un territorio...continua

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La Santa Messa è stata celebrata dal fondatore dell'associazione, don Canuto Toso

PER IL RADUNO DEI "TREVISANI NEL MONDO" LA BENEDIZIONE DI PAPA FRANCESCO

Presenti 50 sindaci, il governatore Zaia e migliaia di simpatizzanti


TREVISO - E’ arrivata anche la benedizione di Papa Francesco al 21° raduno dei Trevisani nel Mondo, Memorial Mario De Luca, svoltosi oggi a Pian del Cansiglio, alla presenza, tra gli altri, del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, di oltre 50 sindaci della Marca, di esponenti di tutte le Istituzioni trevigiane, e dei responsabili dell’Associazione. La benedizione, proveniente direttamente dal Vaticano, è stata letta da Monsignor Liberio Andreatta, presidente dell’Opera Romana Pellegrinaggi, che ha celebrato la santa messa insieme a Monsignor Canuto Toso, 52 anni di sacerdozio, ma soprattutto ideatore e anima della Trevisani nel Mondo. La benedizione papale prepara il pellegrinaggio e l’udienza con il Santo Padre che si svolgerà a settembre.

Al termine della concelebrazione, e dopo un simpatico fuori programma che ha visto Zaia consegnare una speciale benedizione vaticana alla signora Gasparina Basso, 102 anni e tanti figli e nipoti a farle da corona, il presidente del Veneto ha rivolto un breve indirizzo di saluto alle migliaia di presenti.

“La Trevisani nel Mondo – ha detto – è la migliore testimonianza del nostro modello veneto di integrazione. Uno dei migliori, uno dei più accoglienti e inclusivi. Ci siamo fatti onore in tutti i Paesi in cui siamo immigrati, non riempiendo le carceri, bensì riempiendo le fabbriche col nostro senso del dovere, il nostro sudore, le nostre capacità, il nostro duro lavoro quotidiano. E dobbiamo a quei quasi 5 milioni di emigrati se, grazie alle loro rimesse, si è riusciti a sviluppare nella nostra provincia, uno dei sistemi industriali più forti e innovativi d’Europa”.

Accogliendo le istanze alla solidarietà nei confronti di chi - come tanti anni fa i trevigiani - emigrò per cercare un lavoro e una dignità che Monsignor Andreatta aveva rivolto durante l’omelia, Zaia ha proseguito: “Sono d’accordo, noi trevigiani siamo gente che non dimentica l’antica povertà. Ma, come noi sapemmo integrarci e rispettare le regole delle Nazioni che ci ospitavano, ora noi chiediamo semplicemente che l’immigrazione obbedisca a regole: chi viene per lavorare e mantenere la sua famiglia è bene accetto, chi viene per altri scopi deve trovare la porta sbarrata. Lo dirò anche al Ministro dell’integrazione Cecile Kyenge che vedrò in un dibattito a Cervia il 3 agosto, con la quale mi sono personalmente scusato per le offese che le sono state rivolte, che condanno senza se e senza ma”.

Zaia ha poi riproposto la sua adesione alla campagna del quotidiano Avvenire per la concessione del Nobel per la pace a Lampedusa e ai suoi abitanti: “Che si abbiano idee diverse sull’immigrazione appartiene al confronto democratico, ma che i cittadini di Lampedusa siano vittime di un’Europa sorda e menefreghista, che ha avuto anche il coraggio di sospendere il diritto chiudendo le frontiere qualche anno fa, è sotto gli occhi di tutti. Quindi questa gente merita altro che un Nobel”.