Treviso, bengalese attirato in trappola con la promessa di acquistare un telefono
PADRE E FIGLIO RAPINANO 16ENNE INCASTRATI DALLE TELECAMERE
Antonio e Michele Brajdic, 42 e 18 anni: rito d'iniziazione per il giovane
TREVISO - Lo scorso 4 luglio avevano rapinato un ragazzo bengalese di 16 anni, originario di Venezia, attirandolo in trappola con la promessa di vendergli un telefono cellulare. La squadra mobile di Treviso, con la collaborazione della polizia locale, hanno identificato e denunciato gli autori del colpo. Si tratta di due rom residenti a Ponzano, padre e figlio, Antonio e Michele Brajdic di 42 e 18 anni: il ragazzo, finora incensurato, è alla prima denuncia. Per lui, con l'insegnamento del genitore, era quasi certamente la prima azione criminale. Il bengalese entra nel mirino dei rom quando, lo scorso 2 luglio, pubblica un annuncio sul portale Subito.it in cui dice di essere alla ricerca di un telefono di ultima generazione. A rispondere all'inserzione è Michele Brajdic che si fa chiamare “Francesco” ed offre allo straniero un Samsung Galaxy S4 al costo di 300 euro. Il 16enne accetta di incontrare il sedicente Francesco nei pressi della stazione dei treni di Treviso: nell'occasione si fa accompagnare da altri due amici. Quando il rom giunge sul posto, accompagnato dal padre, convince il 16enne a salire in auto con loro per andare a prendere il telefono in un fantomatico magazzino. “Francesco” impedisce ai due amici del ragazzo bengalese di seguirli: sarebbe stata questione di pochi minuti. L'auto dei due rom ed il ragazzo arrivano nei pressi dello stadio di rugby “Monigo” e qui scatta la rapina. Rapidamente dalle mani del 16enne vengono strappati i soldi per il telefono e il ragazzo viene prima invitato a scendere e poi viene spinto via, violentemente a terra. L'indagine della squadra mobile permette di incastrare in breve tempo gli autori del colpo: fondamentali le riprese delle telecamere di videosorveglianza che inquadrano l'auto utilizzata da padre e figlio, una Golf di colore grigio. Durante una perquisizione spunta fuori inoltre una sim, il cui numero di telefono era stato utilizzato per contrattare l'acquisto del telefono con la vittima della rapina.
Galleria fotografica