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Spesso ubriaco, non sarebbe la prima volta che picchia la partner di 32 anni
NON TROVA IL PRANZO IN TAVOLA, PESTA A SANGUE LA COMPAGNA
Arrestato un 56enne imprenditore edile di Montebelluna
MONTEBELLUNA - Ennesimo caso di amore malato nella Marca. Una donna di 32 anni è stata picchiata violentemente dal compagno, al termine di una lite: a scatenare l'ira dell'uomo il non aver trovato il pranzo pronto al suo ritorno a casa. Ieri l'uomo, 56enne, imprenditore edile, è rientrato nella sua abitazione di Montebelluna, verso le 13, già molto alterato a causa dell'alcol bevuto. Quando non ha visto i piatti in tavola, ha iniziato ad insultare pesantemente la partner, intimandole di andarsene da casa. La giovane, di professione operai, è andata nella sua camera per preparare i bagagli, ma questo gesto ha indispettito ancor più il convivente che ha iniziato a prenderla a schiaffi e a scaraventarla contro il muro. Fortunatamente, la ragazza è riuscita ad afferrare il suo telefonino e a chiamare i Carabinieri. Il 56enne è stato arrestato in flagranza, grazie alle nuove norme anti-femminicidio, come spiega il tenente Eleonora Spadati, comandante della compagnia Carabinieri di Montebelluna.
La giovane, accompagnata al pronto soccorso, ha riportato un trauma cranico, un trauma al torace e svariate escoriazioni: ne avrà per una quindicina di giorni. Secondo quanto ricostruito dai militari, non era purtroppo il primo episodio. I due sono andati a convivere da circa un anno: la vittima ha raccontato che, a causa del frequente abuso di alcol, il compagno, oltre ad offenderla, l'aveva già picchiata. Lei, una prima volta, l'aveva lasciato dopo aver scoperto una relazione extraconiugale con una donna di Valdobbiadene, dopo una riappacificazione, a giugno era nuovamente tornata dai genitori, quando l'uomo l'aveva presa per il collo e schiaffeggiata. Una decina di giorni fa, però, aveva ceduto alle promesse di lui di voler cambiare, era tornata a vivere insieme all'imprenditore. Prima dell'ultimo eccesso di violenza. Ora l'uomo è detenuto in carcere a Santa Bona, in attesa dell'udienza di convalida prevista per domani.