Soprattutto giovani e donne preferiscono la cassa integrazione o l'aiuto della famiglia
VARDANEGA: "IN TROPPI RIFIUTANO ANCORA OPPORTUNITÀ DI LAVORO"
Il leader di Unindustria invita a ridare valore sociale all'impresa
TREVISO - Esistono ancora troppe resistenze verso certi tipi di occupazione: la crisi impone un nuovo approcio culturale. E' il messaggio lanciato da Alessandro Vardanega: il presidente di Unindustria Treviso interviene nel dibattito sul mercato del lavoro e sulla difficoltà a trovare manodopera, segnalata da alcuni imprenditori della Marca.
"Dal nostro osservatorio - sottolinea Vardanega -, abbiamo quotidiana evidenza del fatto che, molti lavori che fino a non molto tempo fa, per tipologia di mansioni o per organizzazione del lavoro, non venivano nemmeno presi in considerazione dai lavoratori italiani, oggi cominciano ad interessare di più". Ma molti, nonostante la disoccupazione crescente, ancora rifiutano diverse offerte di lavoro: "Molto spesso è ritenuto più comodo e vantaggioso lo sfruttamento degli ammortizzatori sociali - nota il leader degli industriali della Marca -, per occuparsi magari della cura della casa e della famiglia o di lavoretti ai margini della legalità, non necessariamente svolti per conto di imprese. Non infrequenti sono pure i giovani che preferiscono il sostegno dell’economia famigliare alle sfide di un lavoro magari non conforme alle attese o alla formazione scolastica acquisita". Il persistere di questi atteggiamenti, secondo Vardanega, è il frutto di una mentalità che deve evolversi: "L’abbondanza di lavoro e di imprese che il nostro territorio ha fortunatamente espresso nei decenni scorsi, è stata percepita e giudicata spesso quasi molesta: le imprese, più come fattore di disturbo che opportunità (traffico, immigrazione, impatto ambientale); Il tempo di lavoro come tempo sottratto a qualcos’altro di meglio da fare (tempo libero, famiglia, interessi)". Per questo, il presidente di Unindustria torna a rilanciare la necessità di ripensare il ruolo sociale delle aziende: "E’ necessario recuperare in tutte le componenti sociali, dai mass media alle istituzioni, dai sindacati alle banche ed alla chiesa, il valore del ruolo sociale dell’imprenditore e dell’impresa per l’intero Paese".