"La voglia di lavorare c'è, ma è difficile conciliare con la famiglia"
"GIOVANI E DONNE SONO ADATTABILI, SERVONO PIÙ SERVIZI E TUTELE"
Valentina Cremona (Confcommercio) replica a Vardanega
TREVISO - “La rivoluzione necessaria, nel lavoro, non si è ancora attuata, e manca, soprattutto per donne e giovani, una vera cultura della conciliazione e della flessibilità". Valentina Cremona, presidente di Terziario Donna ed ex presidente dei giovani di Confcommercio Treviso, replica così alle dichiarazioni di Alessandro Varadanega, leader di Unindustria. Il numero uno degli industriali trevigiani aveva sottolineato come molte imprese hanno difficoltà, nonostante la crescente disoccupazione, a trovare addetti per certi lavori e certe mansioni. In particolare tra le donne e i giovani. Nel terziario invece, secondo Cremona la gran parte di queste categorie ha dimostrato voglia di intraprendere e adattabilità. La rappresentante delle 1.500 imprese femminili del terziario di Marca ribadisce come piuttosto occorra "tutelare e rappresentare tutte quelle donne che, fuoriuscite dal lavoro dipendente, si sono inventate, spesso con figli piccoli-, un’attività autonoma per mettere a frutto i propri talenti e per riuscire a conciliare con gli impegni della famiglia". E Cremona spezza una lancia anche in difesa di giovani impegnati nel sistema del commercio, del turismo e dei servizi: "Giovani che, pur scolarizzati, si adattano a lavori precari, anche in settori lontani da quelli della propria formazione, accettando anche due lavori, uno nella settimana ed uno nei week-end, spesso nei pubblici esercizi e nella ristorazione".