"Rovina le viti e genera concorrenza sleale tra i produttori"
"STOP ALLA RACCOLTA A MACCHINA DEL PROSECCO DOCG"
Giorgio Polegato, patron di Astoria: "Inserire la norma nel disciplinare"
CONEGLIANO - Un cambiamento nel disciplinare del Prosecco DOCG, che obblighi alla raccolta delle uve a mano. A chiederlo è Giorgio Polegato, titolare dell’Astoria Vini di Refrontolo, e con lui tutta una serie di produttori che risultano penalizzati dal crescente utilizzo della vendemmia a macchina. Sono in aumento infatti i produttori di Prosecco che scelgono la vendemmia automatizzata, laddove il territorio è abbastanza pianeggiante da consentirlo.
Astoria è il primo vinificatore privato della DOCG, con oltre 30 mila quintali di uve raccolti ogni anno nei 40 ettari della Tenuta Val de Brun e da 90 conferitori. “Noi chiediamo ai nostri conferitori di mantenere la vendemmia a mano – dichiara Giorgio Polegato – perché preserva la qualità delle uve, ma è evidente che in questo modo hanno costi di manodopera e tempi decisamente superiori a chi raccoglie a macchina, soprattutto se hanno le “rive”.
Per questo è necessaria una presa di posizione decisa da parte del Consorzio di tutela del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene e degli imbottigliatori, per cambiare il disciplinare e rendere obbligatoria la raccolta a mano, come avviene per altri illustri spumanti, in primis lo Champagne e la Franciacorta. È una soluzione che certamente non piacerà a tutti, ma garantirebbe una raccolta più sana delle uve del Prosecco DOCG ed eviterebbe disparità dei costi tra i produttori di collina e quelli della parte più pianeggiante.
C’è anche una considerazione di lungo periodo: la raccolta a macchina impoverisce il territorio perché va a discapito della salute e della longevità delle piante, la cui vita viene addirittura dimezzata passando da 30 a 15 anni di media".