A denunciare il militare una donna di origini serbe di 47 anni residente a Conegliano
ATTI OSCENI IN TRENO: SERGENTE MAGGIORE DELL'ESERCITO IN AULA
L'uomo sarebbe arrivato a masturbarsi di fronte a lei tra i pendolari
CONEGLIANO – (gp) Dopo aver attaccato bottone e cercato di ottenere un appuntamento, magari solo per un caffè, sarebbe arrivato a masturbarsi di fronte a lei in treno. Almeno questo è quanto raccontato nella denuncia dalla vittima, una donna di origini serbe di 47 anni residente a Conegliano, e che è costata un processo per atti osceni a un sergente maggiore dell'esercito italiano. Ieri mattina, di fronte al giudice Marco Biagetti, si è aperto il processo a carico del militare. E la prima testimone a essere ascoltata in aula è stata proprio la vittima. Tra le lacrime, e con la voce rotta nel ricordare quell'unico episodio incriminato, la 47enne ha descritto quanto accaduto quella mattina del 12 aprile 2010 all'interno di un vagone del regionale che collega Treviso a Sacile. Si erano incrociati più volte, ma non si sarebbero nemmeno mai salutati. Almeno fino a quando il militare avrebbe preso coraggio e avrebbe tentato il primo approccio, sedendosi vicino alla donna. Lei, come raccontato in aula, si portava sempre un libro per far passare il tempo. Un giorno, vedendo che quelle pagine non erano in italiano, il sergente maggiore le avrebbe chiesto in che lingua stesse leggendo. “In serbo” avrebbe risposto lei e lui, avendo partecipato ad alcune missioni di pace in Kosovo e nell'ex Jugoslavia, avrebbe iniziato a parlare dell'orrore della guerra e delle sue conseguenze. Quando il militare si sarebbe fatto più insistente chiedendole di uscire, lei avrebbe reso chiaro di non essere interessata a lui. Poi, dopo aver cercato di evitarlo per qualche giorno, sarebbe accaduto il fattaccio: l'uomo si sarebbe seduto vicino a lei iniziando a masturbarsi. Lei avrebbe poi raccontato l'accaduto alla polizia ferroviaria di Sacile, facendo partire le indagini e facendo finire il militare a processo.