Ad avanzare questa ipotesi l'avvocato di parte civile Enrico Villanova
MALTRATTAMENTI ALL'OPERA PJ: IL CASO RISCHIA LA PRESCRIZIONE
La difesa di elda Masi ha presentato una lista testi da 64 persone
TREVISO – (gp) Il procedimento penale a carico di Elda Masi, la dirigente della struttura Opera Pj finita di fronte al giudice per l'accusa di maltrattamenti nei confronti di alcuni ospiti della struttura, potrebbe concludersi con un nulla di fatto per colpa della prescrizione. Ad avanzare questa ipotesi è l'avvocato di parte civile Enrico Villanova il quale, nel corso della seconda udienza del processo, ha sottolineato come i tempi per giungere a sentenza siano estremamente lunghi considerata la lista testi portata dalla difesa dell'imputata, rappresentata dall'avvocato Fabio Pavone. Oltre ai 9 testimoni dell'accusa e ai 3 di parte civile, il difensore di Elda Masi ha citato ben 64 persone che dovrebbero sedersi sul banco dei testimoni. Se si aggiungono i controesami di ogni teste da parte delle parti, secondo l'avvocato Villanova, l'audizione di ogni testimone farebbe sì che il processo di primo grado potrebbe giungere a sentenza anche tra due anni, con la prescrizione fissata al momento al 2017. La numero uno della comunità educativa di via Zermanese respinge comunque con forza le accuse dichiarandosi del tutto estranea ai fatti che le vengono contestati. Inizialmente indagata per il reato di abuso dei mezzi di correzione, le contestazioni della procura si erano aggravate nella più pesante accusa di maltrattamenti. La dirigente della struttura che accoglie giovani di età compresa tra i 6 e i 15 anni, tutti provenienti da realtà familiari difficili, secondo l'accusa (che sarebbe confermata proprio dalle vittime ascoltate nel corso di un incidente probatorio nel corso delle indagini) si sarebbe resa protagonista di una serie di insulti e violenze psicologiche nei confronti degli ospiti dell'Opera Pj. A far scattare l'inchiesta era stata la denuncia di una 15enne che per problemi fisici aveva chiesto di essere sottoposta a una visita medica. Un consulto che le sarebbe stato negato proprio da Elda Masi e che avrebbe spinto la madre della giovane a rivolgersi ai carabinieri, portando poi a galla i diversi episodi contestati dagli inquirenti.