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LE INTERVISTE DI RADIO VENETO UNO

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Le nostre interviste andate in onda al termine del Giornale Radio Da questi link è possibile ascoltare e scaricare le interviste e i nostri approfondimenti andati in onda al termine del Giornale Radio ANTONELLO PEATINI Presidente provinciale FNAARC- ConfcommercioSTEFANO...continua

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PILLOLE DI GOLF/353: UOMINI & DONNE, SETTIMANA DI GRANDI TORNEI

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Lo Spi Cgil insorge contro i meccanismi di indicizzazione delle pensioni

NEL 2016 I PENSIONATI TREVIGIANI AVRANNO PERSO OLTRE 75 MILIONI DI EURO

Barbiero scrive ai parlamentari:“Pronti alla mobilitazione”


TREVISO - Dopo aver messo le mani nelle tasche dei pensionati trevigiani per 60.474.000 euro tra il 2012 e il 2013, con i nuovi meccanismi di indicizzazione previsti dalla Legge di Stabilità in discussione in Parlamento, il Governo mira a tagliare nei prossimi tre anni altri 15.091.791 euro di pensioni. Questo è il dato provinciale elaborato dal Dipartimento Contrattazione Sociale dello SPI per l’Ufficio Studi della CGIL di Treviso.

Sono 57mila gli assegni che vanno dai 1.500 euro ai 3mila euro lordi annui, non rivalutati dal 2012 e 2013 e parzialmente rivalutati fino al 2016. Sui cinque anni dall’entrata in vigore della nuova normativa sulle rivalutazioni il Dipartimento ha stimato per la fascia di reddito più bassa (sopra i 1.500 euro lordi mensili) una perdita monetaria accumulata pari a 838 euro all’anno netti, e per la fascia di reddito più alta (fino a 3mila euro lordi mensili) di 2.305 euro all’anno. Perdite secche mai più recuperabili: complessivamente con i nuovi meccanismi di indicizzazione della rivalutazione, a fine 2016 57mila pensionati trevigiani avranno perso per sempre 75.565.791 euro.

“Ancora una volta – ha dichiarato il segretario generale dello Spi Cgil Paolino Barbiero – i pensionati vengono usati dal Governo come un bancomat. Con la legge di stabilità non solo si vanno a peggiorare le norme previste fino ad oggi ma viene completamente smantellato il sistema previdenziale così come lo abbiamo conosciuto fino ad oggi. Non staremo a guardare – ha continuato Barbiero – e con Fnp Cisl e Uilp Uil daremo battaglia in piazza e in tutte le sedi perché si cambi nel segno dell’equità”.

In calce la lettera del segretario generale SPI CGIL di Treviso ai parlamentari.

 

 

Ai parlamentari eletti nella provincia di Treviso,

 

Vi scrivo, per richiamare la Vostra attenzione sulle difficili condizioni di vita della popolazione anziana del nostro territorio. Negli ultimi anni, le politiche adottate per contrastare la crisi dai Governi centrali hanno in particolare penalizzato anche i pensionati, con il blocco della rivalutazione delle pensioni, l’aumento dell’imposizione fiscale, delle tariffe per i servizi, delle rette delle case di riposo e dei ticket sanitari, oltre ai tagli al welfare e ai trasferimenti a Regioni e Comuni.

Troppo spesso i pensionati vengono definiti beneficiari passivi di un welfare considerato non più sostenibile dimenticando che le pensioni sono frutto di anni di lavoro e di contributi versati. Si dimentica, inoltre, che i pensionati contribuiscono in misura significativa alle entrate fiscali e, con aiuti materiali e anche economici, svolgono oggi più che mai un importante ruolo sociale e di sostegno ai figli e alle generazioni di precari e di giovani che non trovano lavoro. Aiuti che in questi anni di crisi hanno costituito un vero ammortizzatore sociale per le famiglie e garantito la coesione sociale.

A nome dei 43mila pensionati che rappresentiamo come Spi Cgil di Treviso chiediamo una decisa inversione di tendenza nelle politiche del Governo. In particolare riteniamo fondamentale che venga garantita l’indicizzazione delle pensioni all’inflazione e si utilizzi la leva fiscale per restituire ai pensionati parte del potere d’acquisto perso negli ultimi anni.

È necessaria una profonda riforma fiscale che faccia pagare chi non ha mai pagato, riduca le tasse sul lavoro e sulle pensioni, ridia fiducia alle nostre famiglie e tuteli la qualità della vita degli anziani. Se devono essere chiesti ulteriori sacrifici ai cittadini, si chiedano a tutti i possessori di redditi elevati, che provengano da retribuzioni, da pensioni d’oro e da patrimoni accumulati anche evadendo e eludendo il fisco.

I pensionati in tutti questi anni hanno sempre fatto la loro parte e contribuito in misura determinante alle manovre di risanamento dei conti pubblici. Oggi hanno bisogno di un segnale forte da parte delle Istituzioni ad ogni livello.

Per questi motivi indirizzo a Voi parlamentari eletti nel nostro territorio, ai rappresentanti delle Istituzioni locali e agli esponenti politici l’appello ad intervenire a suffragio delle richieste dei pensionati e a partecipare alle iniziative sindacali necessarie per ottenere le tutele suddette, affermare i diritti dei cittadini anziani e ad avviare questa indispensabile operazione di riforma e di giustizia sociale. Un sistema previdenziale che consenta a tutti gli ultrasessantenni un’età pensionabile flessibile, sia rispetto alle diverse dinamiche del mercato del lavoro sia alle scelte personali, e per le nuove generazioni rendimenti previdenziali che garantiscano dignitose condizioni di vita.

 

 

Paolino Barbiero

Segretario generale SPI CGIL Treviso