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Reportage
LE INTERVISTE DI RADIO VENETO UNO

Le Interviste di Radio Veneto Uno


Le nostre interviste andate in onda al termine del Giornale Radio Da questi link è possibile ascoltare e scaricare le interviste e i nostri approfondimenti andati in onda al termine del Giornale Radio ANTONELLO PEATINI Presidente provinciale FNAARC- ConfcommercioSTEFANO...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/353: UOMINI & DONNE, SETTIMANA DI GRANDI TORNEI

Si sono giocati Wgc e PortoRico Open e Gainbridge Lpga


STATI UNITI - Questa settimana il PGA si sdoppia, mette in campo il World Golf Championships a Bradenton in Florida, e il Puerto Rico Open a Rio Grande in Porto Rico. Oltre a questi due, ad attrarre l’attenzione c’è il secondo evento stagionale del massimo circuito americano...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/352: FINALE A SORPRESA AL GENESIS, HOMA VINCE AL SUPPLEMENTARE

Il beniamino di casa supera all''ultimo giro Burns, sempre in testa


LOS ANGELES (USA) - Era alla 95esima edizione questo torneo del PGA Tour, a cui hanno partecipato ben otto tra i migliori dieci giocatori al mondo. Si è disputato al Riviera Country Club, nel Temescal Gateway Park, situato entro i confini della città di Los Angeles; un territorio...continua

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L'intervista al regista Filippo Vendemmiati, presente alla proiezione

"E' STATO MORTO UN RAGAZZO", A ODERZO IL DOCUMENTARIO SUL CASO ALDROVANDI

La vicenda del 18enne ucciso per mano della polizia


ODERZO - “E' stato morto un ragazzo”. Contiene un'evidente stortura grammaticale il titolo del documentario sulla tragica vicenda di Federico Aldrovandi, il diciottenne ucciso a Ferrara nel 2005 per mano della polizia. “In questo errore grammaticale ci sta tutta la descrizione di come casi di questo tipo hanno origine, si sviluppano e muoiono in questo Paese. - ha spiegato ai microfoni di Alessandra Ghizzo il giornalista e regista Filippo Vendemmiati che sarà presente alla proiezione di questa sera, ore 21.00, al cinema teatro Cristallo di Oderzo – All'inizio la morte Federico Aldrovandi era stata imputata ad un malore. Non si poteva dire che era stato ucciso. Chi lo diceva rischiava la querela.”

Sono le 6 di mattina del 25 settembre 2005 quando a Ferrara il diciottenne Federico Aldrovandi giace morto, supino, sull'asfalto di via Ippodromo. Attorno a lui una folla di poliziotti e di personale ospedaliero, che può solo attestarne il decesso.

I giorni successivi i giornali locali sostengono, sulla base delle prime dichiarazioni della polizia, che il ragazzo sia deceduto per un malore. Ma molti elementi non tornano, ad esempio la quantità di lividi (54) sul corpo del ragazzo.

Inizia qui la lotta della famiglia Aldrovandi per arrivare ad un processo e alla verità, attraverso strategie di mobilitazione, la creazione di un blog e di una Fondazione.

Il processo porterà alla condanna per omicidio colposo di 4 poliziotti e alla condanna di altri 3 funzionari di polizia per omissione e favoreggiamento.

Il documentario, premiato con il David di Donatello nel 2011 per la categoria miglior documentario di lungometraggio, ricostruisce la tragedia di Federico Aldrovandi attraverso testimonianze ufficiali e sotto la diretta consulenza degli avvocati di parte civile e dei familiari del ragazzo, che approvano e collaborano al progetto: la prima parte è dedicata ai fatti e ai misteri, la seconda al processo e a suoi numerosi colpi di scena, mentre il finale, partendo dagli interrogativi rimasti insoluti, tenterà una spiegazione verosimile degli avvenimenti.

L'evento è stato organizzato dall'associazione Spazio Zero di Oderzo e dal Circolo Cinematografico Pietro Dal Monaco.

Alessandra Ghizzo