Presentazione dell’annata 2010 della cantina di Villorba con prima degustazione
MALANOTTE DI PIZZOLATO DIVENTA BARBAROSSA
Il titolare: “Dopo i premi per il 2009, abbiamo molte aspettative”
PIEVE DI SOLIGO - Sale l’attesa per la prima degustazione. Lo scorso anno, il Raboso di Pizzolato vinse il premio “Milleuno Malanotte”, che di fatto è lo scudetto per la categoria. Un riconoscimento ambito, che elegge la divinità tra le bottiglie messe a riposare tre anni prima e che ottengono il bollino di Malanotte del Piave Docg. Un vino che ha nel suo stesso cuore il senso dell’antico e della forza: nasce da terreni ghiaiosi e rocciosi, ma poi deve affinarsi tre anni prima di venir versato nei bicchieri degli appassionati, che ne amano il suo inconfondibile profumo di ciliegia marasca speziata e la sua acidità, alchimie che in bocca vanno a comporre un gusto è austero, sapido e di carattere. Tra i produttori e gli addetti ai lavori, sale l’attesa in vista di un appuntamento che segnerà il 2013 del Raboso. Infatti, la prima bottiglia di “Barbarossa 2010 Malanotte del Piave Docg” de La Cantina Pizzolato di Villorba verrà stappata giovedì 14 novembre presso la prestigiosa location di Casa Balbi del ristorante il Barco, a Pieve di Soligo, nel Trevigiano. “Dopo il successo ottenuto dall’annata 2009, abbiamo molte aspettative”, rivela Settimo Pizzolato, titolare dell’azienda. “Puntiamo a raggiungere una fascia di consumatori esperti e appassionati, che vogliono conoscere un territorio apprezzandone le unicità dei vini autoctoni, figli dell’esperienza contadina locale. Un vino che è già noto fuori dal Veneto: riscuote successo anche all’estero, in particolare in Cina”.
Un debutto che sarà guidato con degustazioni a firma di Paolo Ianna, wine educator e coordinatore regionale di Friuli Venezia Giulia e Veneto della guida Vinibuoni d’Italia edita da Touring Club Italiano. La cena comprenderà un percorso di piatti elaborati per l’occasione per valorizzare un vino che Pizzolato ha deciso di elevare per un anno in botti di rovere e per altri nove mesi in formati più contenuti. Una etichetta, questa del Malanotte 2010, dedicata al suo fondatore, Settimo, ritratto con uno schizzo stilizzato. Un modo istintivo e schietto per sintetizzare le ambizioni dell’azienda vitivinicola trevigiana, che dal 1991 opera con pratiche biologiche e riesce a produrre vini di altissima qualità.