Carlo Viel (Uil): "Senza risposte rapide, pronti a bloccare il paese"
LA PROTESTA DEI LAVORATORI: 250 AL PRESIDIO IN PIAZZA BORSA
Alta adesione allo sciopero nelle grandi industrie e nel pubblico
TREVISO - Una prima iniziativa di sensibilizzazione, ma presto, se non vi sarà a breve un'inversione di tendenza, potrebbe seguire una mobilitazione generale. Anche nella Marca è andato in scena lo sciopero generale indetto da Cgil, Cisl e Uil su scala nazionale, per protestare contro la Legge di Stabilità. Circa 250 i lavoratori ritrovatisi in piazza Borsa, nel capoluogo, dove i sindacati confederali hanno dato vita ad un presidio. Due altri sit-in sono stati organizzati ad Oderzo e a Montebelluna. I conteggi precisi sono tuttora in corso, ma l'adesione all'astensione dal lavoro è giudicata elevata nel settore pubblico, dei servizi e dei trasporti, oltre che nelle grandi industrie, in particolare quelle con vertenze già in corso, come Electrolux, mentre la partecipazione è risultata più ridotta nelle piccole e medie imprese, "anche a causa della delicata situazione che queste aziende già vivono - spiegano i confederali - e delle difficoltà economiche dei lavoratori stessi". Nei tre centri, salvo una breve introduzione, si è preferito non prevedere discorsi ufficiali, ma lasciare il microfono a lavoratori comuni. A Treviso, ad esempio, si sono alternati Giorgio Donadel, dei bancari della Uil, Michela Iabichella, della Funzione Pubblica Cgil, e Carla Scattolin, in rappresentanza della Fisascat Cisl. Quest'ultima dipendente a part-time di una ditta che cura il servizio mensa in varie scuole, ha raccontato di essere l'unica a lavorare in famiglia, con un stipendio di 500 euro al mese, poichè il marito da oltre un anno e mezzo è stato messo in cassa integrazione.