Gli acquisti dall'estero di maiali valgono tre volte la produzione nazionale
CENTO AGRICOLTORI TREVIGIANI IN PRESIDIO AL BRENNERO
Inziativa contro le importazioni di carne suina e il "finto made in Italy"
TREVISO - Un centinaio di agricoltori trevigiani presidierà domani il valico del Brennero per una campagna contro l'importazione di carni suine dall'estero e per la difesa del made in Italy in generale. “Vogliamo difendere l’economia e il lavoro dalle importazioni di bassa qualità che varcano le frontiere per essere spacciate come italiane – sottolinea il presidente provinciale della Coldiretti Walter Feltrin – A rischio c’è il lavoro di migliaia di aziende agricole trevigiane che vivono di agricoltura e che per produrre eccellenze sicure e buone sostengono altissimi costi di produzioni.”.
Treviso è tra le province più colpite da imitazioni e sofisticazioni in campo agroalimentare. L'associazione di categoria nella Marca conta 1.612 aziende zootecniche, con circa 40 allevamenti di suini, ma tra questi ci sono realtà leader a livello nazionale anche con 90mila capi. Per l'iniziativa al Brennero, domani intorno alle 4 di mattina due pullman partiranno da Paese e da Conegliano: al confine, autobotti, camion frigo, container saranno verificati per smascherare il "finto Made in Italy" diretto sulle tavole in vista del Natale, all’insaputa dei consumatori per la mancanza di una normativa chiara sull’obbligo di indicare l’origine degli alimenti. Sotto la lente di ingrandimento in particolare il flusso di cosce di maiale dall’estero, principalmente Germania, Olanda e Belgio: le importazioni dall'estero, in questo comparto, valgono tre volte la produzione nazionale. In Veneto gli arrivi si concentrano nelle province di Treviso, Padova e Verona, le stesse che guidano la classifica in termini di allevamenti e trasformatori. Per diventare prelibatezza, il suino italiano viene macellato a 160 chilogrammi, con un costo di allevamento ben superiore (circa il 20 per cento) a quello straniero, più leggero. Il fatto è che il suino magro non dà prodotti di gran qualità, perché non è addolcito dalla marezzatura, è più salato, stopposo e coriaceo.