Due anni di condanna per la vittima, Maicol Major, accusato di incendio doloso
SPARATORIA AL CAMPO NOMADI: INFLITTI TRE ANNI A SUGAR CASSOL
Discussione degenerata a colpi di pistola per colpa di un tradimento
GORGO AL MONTICANO – (gp) Condannato a tre anni per la sparatoria al campo nomadi di via Cavour a Gorgo al Monticano, datata 6 dicembre 2012. Sugar Cassol, il 29enne imputato per tentato omicidio per aver sparato cinque colpi di pistola contro il cugino, il 28enne di Vedelago Maicol Major, si è visto derubricare il reato più grave in eccesso colposo di legittima difesa per cui l'imputazione più pesante è risultata essere quella di lesioni gravi. Motivo per cui la pena, oltre allo sconto per il rito abbreviato, è stata notevolmente ridotta. Condannata a due anni di reclusione anche la vittima: Maicol Major era chiamato a rispondere di incendio doloso per aver bruciato l'auto al cugino dopo aver scoperto che aveva una relazione con la sua convivente. In sintesi la sparatoria è nata da quello che doveva essere un chiarimento tra i due parenti dopo che Major vide la sua convivente in auto con Cassol (l'uomo era infatti ospitato dal suocero di Major). I due, stando alla ricostruzione degli inquirenti, si erano dati appuntamento per chiarire questo dissidio in famiglia. Maicol Major sarebbe partito armato e determinato a far capire al cugino di troncare la relazione con la donna. Raggiunta la roulotte di Sugar Cassol, tra i due sarebbe nato un litigio poi degenerato a colpi di pistola. Avrebbero sparato entrambi, ma ad avere la peggio fu proprio Maicol Major: cinque i colpi andati a segno. Il ferito venne subito caricato su un'auto e fatto scendere di fronte al pronto soccorso dell'ospedale di Oderzo. Ad avvertire i carabinieri di quanto era successo erano stati alcuni residenti: quando i militari giunsero al campo nomadi Sugar Cassol era seduto sul divano, con il figlioletto di appena 20 giorni in braccio. La scena del crimine invece era già stata parzialmente “ripulita”, le armi erano state fatte sparire ma a terra erano rimasti, a testimoniare quanto accaduto, i bossoli di due pistole diverse. Nonostante l'omertà degli altri residenti del campo, Sugar Cassol venne fermato, interrogato per ore e poi condotto nel carcere di Santa Bona per tentato omicidio.