Depositate la trascrizioni che inchioderebbero Marius Balajel e Dana Victoria Olteanu
SQUILLO AL NEW QUEEN: AGLI ATTI LE INTERCETTAZIONI TELEFONICHE
Avrebbero costretto giovani a prostituirsi nel locale di lap dance
VILLORBA – (gp) Si concluderà a metà giugno il procedimento penale per il giro di squillo all'interno del locale di lap dance New Queen di Villorba. Sotto accusa ci sono Marius Balajel, 26enne romeno residente a San Fior, e la compagna Dana Victoria Olteanu, connazionale di 22 anni. I due, difesi dall'avvocato Fabio Crea, sono chiamati a rispondere di sequestro di persona e di sfruttamento della prostituzione, anche minorile. Il solo Balajel è accusato inoltre di violenza sessuale ai danni di una giovane lap dancer. Accogliendo la richiesta del pm Giovanni Valmassoi, i giudici avevano disposto la trascrizione delle intercettazioni telefoniche che secondo l'accusa incastrerebbero i due imputati. Trascrizioni che sono state depositate e acquisite dal collegio dei giudici che hanno rinviato l'udienza per la discussione. Secondo gli inquirenti, il compito del 26enne sarebbe stato quello di reclutare ragazze da portare in Italia a prostituirsi nei privè del New Queen e di un altro locale, la Sfinge di San Fior, mentre la compagna avrebbe fatto da tramite con i club. Una sorta di maitresse che avrebbe gestito e istruito le ragazze invitandole a curarsi, vestirsi e truccarsi adeguatamente. Il giro di squillo venne scoperto nel settembre dello scorso anno in seguito a un doppio blitz della Squadra Mobile di Treviso, che portò anche all'arresto di Marius Balajel. Alla Sfinge vennero trovate 10 ragazze mentre al New Queen otto, per lo più romene ma anche dominicane, brasiliane e nigeriane. Le successive indagini avrebbero stabilito il modo in cui Balajel tenesse contatti con altri romeni residenti in Italia e la compagna comunicasse con la Spagna, soprattutto con Maiorca. Stando a quanto contestato dalla Procura di Treviso, i due in concorso avrebbero costretto ragazze anche di 16 anni a concedersi sessualmente nei locali, prestazioni a pagamento che sarebbero andate dai 100 ai 150 euro e venivano riprese dalle telecamere interne.