L'annuario presentato a Treviso dal comandante provinciale Capodivento
DUECENTO ANNI DI STORIA NEL CALENDARIO 2014 DEI CARABINIERI
Dagli anni di piombo a Nassirya, l'81esima edizione per il bicentenario
TREVISO - Ripercorre la storia e le attività dell'Arma, il calendario 2014 dei Carabinieri. La nuova edizione del tradizionale albo, divenuto ormai un ricercato oggetto da collezione, è stato presentato anche a Treviso, dal comandante provinciale, colonnello Ruggiero Capodivento. Creato per la prima volta nel 1928, il calendario è stato da allora sempre pubblicato, tranne nell'immediato dopoguerra, dal 1945 al 1949: la nuova versione è stata stampata in un milione 300mila copie, di cui 8mila anche in otto lingue straniere. Questa edizione, l'81esima, celebra in particolare il bicentenario dell'Arma, che cade proprio nel 2014, concludendo così un ciclo di tre calendari celebrativi, iniziato nel 201. Nelle dodici tavole, opera di Paolo Di Paolo di Massimo Maracci (autore della pagina centrale) sono rievocati alcuni tra i più significativi eventi della vita della Benemerita negli ultimi cinquant'anni, mettendoli in raffronto con le attività attuali dei militari: dal soccorso nelle calamità naturali alla lotta al terrorismo negli anni di piombo, dal contrasto alla mafia o ai sequestri di persona alle missioni all'estero, con la mesta commemorazione della strage di Nassirya, fino all'ingresso delle donne nell'Arma nel 1999. In copertina è raffigurata la celebre “Pattuglia nella tormenta” dello scultore Antonio Berti, mentre nella pagina centrale, con apertura a soffietto, sono riprodotti due dipinti, uno del 1914 e l’altro del 2013, che riproducono tutte le specialità dell’Arma nel primo centenario e nel bicentenario. Nella prefazione, il Comandante Generale dell’Arma Leonardo Gallitelli introduce l'anniversario della fondazione evidenziando come da sempre le stazioni Carabinieri siano “il cuore della nostra organizzazione e tra i simboli più antichi e amati dello Stato Italiano, per quella radicata e riconosciuta capacità di coniugare efficienza operativa e sensibilità umana”.