Cristiano Zanin, sfiduciato, chiede al giudice la nomina di un custode della "cassa"
SCINTILLE TRA L'EX TESORIERE E I VERTICI DI INDIPENDENZA VENETA
L'avvocato Cantarutti si è costituito in giudizio per il movimento
TREVISO - (gp) Scintille tra l'ex tesoriere di Indipendenza Veneta e il movimento che fino al 30 settembre gli aveva dato in consegna le chiavi del conto corrente del partito. Tanto che Cristiano Zanin, con l'avvocato Enrico Villanova, ha intrapreso le vie legali per chiedere al giudice la nomina di un custode di quel conto. Indipendenza Veneta, con l'avvocato Luca Azzano Cantarutti, si è costituita ieri in giudizio contro colui che dalla nascita del movimento (un anno e mezzo fa) ha sempre tenuto le redini della cassa. Tutto parte dal voto di sfiducia a Zanin sancito dell'assemblea dei soci. Sfiducia votata a larga maggioranza ma, secondo Zanin, da pochi tra gli aventi diritto. Per l'ex tesoriere sarebbe mancato il quorum: dei 700 soci ne sarebbero stati presenti circa 200. Zanin accoglie il voto di sfiducia e, come previsto dallo statuto, gli viene chiesto di restituire le “chiavi” del conto. Passaggio di consegne che, secondo Zanin, necessita però del verbale dell'assemblea e della nomina del nuovo tesoriere. Verbale che non gli sarebbe stato mostrato e motivo per cui, per tutelare sé stesso e i soci, ha scelto di chiedere al tribunale che il conto venga gestito da un custode. Diversa la versione dell'avvocato Cantarutti che sottolinea come sia stato Zanin a rifiutarsi di consegnare le “chiavi” del conto che nel frattempo, con tutti i documenti necessari e con la presenza del legale rappresentante, il segretario nazionale Giuliomaria Turco, è stato svuotato. I soldi sono tornati insomma nella disponibilità di Indipendenza Veneta. Ci sarebbero anche verifiche in corso in merito ai movimenti di denaro proprio in quel vecchio conto.