Per le opposizioni delibera illecita: "Vogliano solo occupare poltrone"
"DISERTEREMO LE CONFERENZE DEI CAPIGRUPPO DEL CONSIGLIO COMUNALE"
Minoranze contro la giunta per il voto sull'asilo Appiani
TREVISO - Le minoranze non parteciperanno più alle conferenze dei capigruppo del Consiglio comunale. La decisione dell'”Aventino” è stata presa in seguito alla votazione da parte dell'assemblea di palazzo dei Trecento, la delibera sull'Ipab Appiani Turazza.
L'antefatto: l'ente, che gestisce l'omonimo asilo a S. Giuseppe, presenta la richiesta di modificare la composizione del proprio consiglio di amministrazione: aumentando la quota di rappresentanti dei genitori degli alunni dagli attuali due a quattro e, nel contempo, diminuire i membri eletti dal Comune da tre a uno.
La giunta, però, non acconsente e presenta una delibera per mantenere le odierne proporzioni. Per le opposizioni, un atto illegittimo, poiché la questione non è stata prima discussa in commissione, “per la prima volta da decenni viola statuto, regolamento e prassi del consiglio comunale”. Tanto che Giuseppe Basso, Sandro Zampese ed Andrea De Checchi, capigruppo di Lista Gentilini, Lega e Pdl, parlano di “morte della democrazia”.
Gli esponenti del centrodestra, che assicurano di parlare anche a nome di Lista Zanetti e M5S, accusano l'amministrazione di schizofrenia politica: lo scorso giugno il consiglio aveva votato l'incompatibilità di Antonio Dotto dalla carica di consigliere con quella di presidente dell'Ipab, ritenendolo un ente non di carattere pubblico. “E allora perchè ora vogliono mantenere il controllo politico sulla struttura?”, domandano i capigruppo di minoranza. La risposta, per loro, è chiara: "Vogliono solo occupare delle poltrone con i loro uomini".
Le minoranze rifiutano anche il carattere d'urgenza imposto al provvedimento dalla giunta, per saltare l'iter istruttorio. Così, a meno non intervenga un chiarimento, le minoranze non risponderanno più alle convocazioni delle riunioni dei capigruppo, almeno finchè non intervenga un chiarimento. Ma Basso e Zampese si dicono pronti anche a fare ricorso al Tar.