Offerti 2.500 euro al proprietario del terreno a Negrisia in cui si svolse la festa
RAVE PARTY SUL GRETO DEL PIAVE: I 18 IMPUTATI VOGLIONO RISARCIRE
Sono accusati di invasione di terreni e disturbo della quiete pubblica
PONTE DI PIAVE – (gp) Potrebbe concludersi con una remissione di querela a fronte di un risarcimento di 2.500 euro da parte degli imputati. Andrà in scena però a maggio la prossima puntata del caso che vede alla sbarra, con l'accusa di invasione di terreni e disturbo della quiete pubblica (più semplicemente rumori molesti) 18 ragazzi, tutti giovanissimi, in seguito a un rave party organizzato alle grave del Piave. Una 24 ore di musica non stop tra il 16 e il 17 aprile 2011, in pratica la notte della domenica delle Palme. All'appuntamento sul greto del Piave a Negrisia, nei pressi della località “Casa brusada”, avevano partecipato decine e decine di giovani provenienti da Treviso e Venezia con camper, tende e auto oltre che con impianti stereo e fiumi di alcol. La loro presenza però, seppur in un luogo isolato, non era sfuggita ai residenti della zona, infastiditi dalla musica ad alto volume fino a tarda notte. Dalla destra e dalla sinistra Piave infatti giunsero al 112 diverse telefonate che portarono al blitz dei carabinieri. Sul posto vennero identificati la mattina seguente i 18 giovani, tutti di età compresa tra i 21 ed i 30 anni, sia ragazze che ragazzi: per loro era scattata appunto la denuncia che li ha portati di fronte al giudice. Nonostante il fatto che il processo potrebbe concludersi con la disposizione del non luogo a procedere per remissione di querela, i partecipanti al rave rischiano, in caso di condanna, una pena che potrebbe arrivare fino a due anni di reclusione, oltre alle ammende che nel caso specifico potrebbero essere molto salate.