Montebelluna, indagine dei carabinieri: denaro per moto, gioielli e ad aziende fallite
TRUFFATA LA "CLARIS": CONTRATTO DI FACTORING PER 900MILA EURO
Ottenuto da una finta azienda farmaceutica, identificati i responsabili
MONTEBELLUNA - Attraverso una finta società milanese impegnata nella fornitura di prodotti farmaceutici per ottenere in modo truffaldino, attraverso un contratto factoring, una somma di almeno 900mila euro dalla società bancaria Claris Factor di Montebelluna. Ad architettare il tutto sono state tre persone: “Danilo C.”, amministratore unico della fantomatica azienda di Milano, un socio di 47 anni, residente a Bologna, ed una terza persona in via di identificazione. Per tutti, al termine delle indagini dei carabinieri di Montebelluna, è scattata una denuncia per truffa. Il terzetto ha ottenuto il finanziamento anche grazie alla complicità di un notaio napoletano, con studio a Milano e di un commercialista di Rimini che in sede di processo dovranno chiarire le loro responsabilità. La banda, una volta ottenuto il denaro dalla “Claris Factor”, lo ha fatto accreditare in un conto corrente acceso presso un istituto di credito. La prima tranche, 900mila euro appunto, sono stati bonificati via home banking a varie società in via di fallimento o spesi per acquistare mezzi, oggetti preziosi, gioielli o orologi anche attraverso assegni. “Danilo C.”, nome di fantasia, in possesso anche di un documento d’identità sicuramente falso, grazie a questa truffa risulta essersi comprato con assegni intestati alla società fittizia due orologi da uomo di grande valore e una motocicletta. Solo per la motocicletta esiste documentazione del passaggio di proprietà ad un soggetto napoletano di 46 anni e residente a Monza, anche lui quindi denunciato a piede libero in concorso per la truffa. Da riscontri in banca dati durante le indagini è emerso che questo nome di fantasia è destinatario di più informative di reato per reati specifici e che il soggetto reale dovrebbe identificarsi in P.M., nato a Bergamo classe 1970, residente a Milano. Quest’ultimo soggetto tramite sempre la società farmaceutica eseguiva un bonifico bancario anche a favore della sua ex moglie.