Eros Marchi e Alberto Rosso respingono le accuse: verranno stralciati e assolti
"POLISIA VENETA BIS": ALTRI DUE IMPUTATI SI SMARCANO DAL CASO
Dei 18 indagati iniziali erano rimasti in 10: ora resteranno in 8
TREVISO – (gp) Dei 18 inizialmente indagati erano rimasti in 10 a ricevere la richiesta di rinvio a giudizio e a finire di fronte al gup per rispondere dell'accusa di associazione paramilitare. Con ogni probabilità rimarranno soltanto in 8, visto che altri due imputati si sono “smarcati” affermando di non aver nulla a che fare con la vicenda che ha portato all'apertura dell'inchiesta denominata “Polisia Veneta bis”. Si tratta di Eros Marchi e Alberto Rosso i quali, difesi dall'avvocato Marco Serena, hanno ottenuto un rinvio dell'udienza preliminare a inizio marzo per confrontarsi con il pm Giovanni Valmassoi, titolare delle indagini, e chiudere la loro posizione con un non luogo a procedere. Circostanza quasi scontata visto che già il pubblico ministero aveva intenzione di archiviare la loro posizione così com'è successo per gli altri 8 indagati. Si dovrà attendere ancora un mese e mezzo prima di sapere se il caso si chiuderà con un nulla di fatto o se per gli 8 imputati rimanenti verrà disposto il rinvio a giudizio. Per tutti l'accusa è di associazione paramilitare, ovvero la violazione del decreto legislativo del 1948 che ne vieta la costituzione. Secondo la Procura le dieci persone (otto a questo punto) sarebbero, a vario titolo, tra i promotori della Polisia Veneta o avrebbero partecipato attivamente alla sua presunta costituzione. Le posizioni più importanti nell'inchiesta sono quelle di Sergio Bortotto, il presidente del Movimento di Liberazione del Popolo Veneto nonchè addetto alla sicurezza dell'Ipermercato Panorama di Villorba, di Paolo Gallina, comandante della polizia locale di Cornuda, e di Loris Zanatta, il titolare del pub “Vivavoce” di Maserada nel quale, secondo gli investigatori, sarebbe avvenuto il reclutamento alla "polisia".