Il 36enne di Fontigo può uscire dal carcere per lavorare e pranzare con la madre
DIECI ANNI PER TENTATO OMICIDIO: EDDI MARIOTTO È IN SEMILIBERTÀ
Nel novembre 2008 tentò di uccidere la moglie gettandola in un canale
SERNAGLIA DELLA BATTAGLIA – (gp) Condannato a dieci anni di reclusione per aver tentato di uccidere la moglie, dopo poco più di cinque scontati dietro le sbarre può usufruire già del regime di semilibertà. Protagonista della vicenda è il 36enne Eddi Mariotto, imprenditore edile di Fontigo, che in molti hanno già visto girare per il paese. Da qualche mese infatti l'uomo può lasciare il carcere di Santa Bona ogni mattina per andare a lavorare in un'azienda nel Quartier del Piave e pranzare poi con la madre, prima di far ritorno nella cella in cui è rinchiuso da più di cinque anni. Era nel novembre del 2008 quando Mariotto venne arrestato, venti giorni più tardi di quello che aveva lui stesso dipinto come il tentativo della moglie di togliersi la vita. Ma, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, quello di Mariotto non sarebbe stato altro che un piano lucido per far fuori la coniuge. Soltanto il caso volle che la donna riuscisse a salvarsi: era il 7 novembre 2008 quando la 36enne venne ripescata dalla acque del canale Castelletto, nei pressi della centrale Enel di Colfosco di Susegana, dopo essere stata notata da un vigile urbano che passava di là. La donna non sapeva nuotare, e fu il piumino che indossava a funzionare da salvagente per tenerla a galla. In pratica, secondo l'accusa, l'unico particolare a cui Mariotto non aveva pensato. Fu infatti lui, che l'aveva portata fuori a cena con l'auto di lei e poi attirata sulle rive del canale prospettandole una passeggiata romantica, a spingerla nel canale per mettere la parola fine a quel matrimonio e poter andare a vivere con l'amante. Il suo piano venne però scoperto nel giro di tre settimane. Nell'ottobre 2009, con rito abbreviato, l'uomo venne condannato a dieci anni di reclusione per tentato omicidio. Sentenza poi confermata in appello e passata in giudicato. Da quel momento la condotta all'interno del carcere sarebbe stata esemplare, tanto da consentirgli di ottenere la semilibertà non appena i termini di legge gliel'hanno permesso.