La 35enne di San Donà di Piave verrà sottoposta a un accertamento psichiatrico
RAPINA IN BANCA E ALTRI 3 COLPI TENTATI: PERIZIA SU MARTA COSTA
Avrebbe preso di mira la filiale Unicredit di Camalò di Povegliano
TREVISO – (gp) Sarà una perizia psichiatrica a stabilire se il pomeriggio di follia di Marta Costa, 35enne residente a San Donà di Piave, sia stato causato da un'incapacità di intendere e di volere. Il tribunale di Treviso ha infatti accolto la richiesta di accertamento medico-psichiatrico presentata dall'avvocato Simone Marian, difensore d'ufficio della donna finita alla sbarra per rispondere del reato di rapina e attualmente rinchiusa nel carcere veneziano della Giudecca. L'incarico verrà conferito giovedì prossimo al professor Tiziano Meneghel. I fatti contestati risalgono al 25 settembre scorso. Travisata da occhiali da sole e parrucca e armata di coltello da cucina, la giovane è accusata di aver rapinato la filiale Unicredit di Camalo' di Povegliano. Dopo essersi fatta consegnare poche centinaia di euro da uno dei cassieri, sarebbe uscita dalla filiale attraverso una porta anti-panico. Una volta all'esterno si era liberata del coltello, gettandolo in un bidone poco distante, e poi era riuscita a dileguarsi in autobus. Dopo quel colpo, l'accusa ne contesta alla 35enne altri tre, tutti falliti e tutti in pieno centro a Treviso: il primo alla tabaccheria di via Roma, il secondo in una gastronomia di via Tomaso Da Modena. Ad essere fatale alla 35enne fu l'ultimo colpo: armata di coltello da cucina, secondo l'accusa stava minacciando una coppia di 35enni nei pressi del supermercato Pam ma sarebbe stata disarmata e bloccata dagli agenti delle volanti della polizia. In aula la giovane si è scusata di fronte ai giudici per quello che ha fatto.