"Piccole imprese discriminate, ripristinare il fondo"
OLTRE 4MILA ASSUNZIONI A RISCHIO PER GLI INCENTIVI SULLA MOBILITĂ€
Pozza (Confartigianato) scrive al presidente Napolitano
TREVISO - Incentivi alle assunzioni di lavoratori licenziati: per quale motivo è stato cambiato e depotenziato uno strumento normativo che funzionava? Perché i depennati delle imprese artigiane continuano ad essere discriminati in fatto di ammortizzatori? Questi i quesiti che stanno alla base della lettera scritta da Mario Pozza al presidente Giorgio Napolitano. Sul tavolo il rifinanziamento dell’incentivo previsto dalla legge 236/93 che ha assicurato sino al 31 dicembre 2012 la possibilità agli imprenditori di assumere lavoratori licenziati. Una misura che cercava di arginare l’emorragia di posti di lavoro persi nella piccole imprese, incentivando l’assorbimento dei lavoratori da parte di imprese sane che potevano beneficiare di sgravi contributivi.
Il paradosso, come segnalato da Pozza, è che le aziende che hanno assunto entro il 31 dicembre 2012 dovranno restituire gli incentivi ricevuti per gli anni 2013 e 2014. Una decisione del legislatore che riguarda 21 mila assunzioni ora a rischio di contenzioso con l’Inps nella nostra Regione. Una su cinque riguarda la sola provincia di Treviso. Da qui la richiesta al presidente Napolitano di intervenire su Governo e Parlamento perché con urgenza sia confermata la dovuta copertura finanziaria che supera i 40 milioni di euro.