"Il pubblico mette un miliardo, ma guadagnano solo i privati"
"PEDEMONTANA? SOLO FAVOLE I PEDAGGI GRATIS PER I RESIDENTI"
L'eurodeputato Zanoni: "Atti secretati dal notaio, 700 euro per averli"
TREVISO - Un'opera i cui oneri sono in gran parte a carico del pubblico, mentre degli utili beneficerà il privato. La costruenda Pedemontana sarà tutt'altro che un affare per i cittadini veneti ed italiani: a denunciarlo è Andrea Zanoni, europarlamentare trevigiano del Pd. Zanoni basa le sue accuse sulle convezioni economiche tra la Regione Veneto e il consorzio di ditte vincitore dell'appalto per l'asse che dovrà unire Montecchio Maggiore a Spresiano: atti, rivela il parlamentare europeo, che avrebbero dovuto essere pubblici, formalmente allegati alle delibere del consiglio regionale, ma finora mai pubblicate. Dopo lunghe ricerche, svariate interrogazioni in Parlamento e in Regione, riferisce Zanoni, ha rintracciato i testi depositati da un notaio veneziano e per poterne avere copia ha dovuto sborsare 700 euro di diritti.
Il primo problema, secondo l'eurodeputato, riguarda dunque la trasparenza del procedimento alla base della Pedemontana. Ma ancor più gravi, per Zanoni, Alberto Rigon, del Pd, e Massimo Follesa, portavoce del Coordinamento dei comitati per la Pedemontana alternativa, sono i contenuti: il contributo pubblico è salito fino sfiorare un miliardo e 51 milioni totali, ovvero poco meno di metà dei 2 miliardi e 258 milioni totali di costi della superstrada. Soprattutto, secondo i critici, le nuove carte dimostrano come i pedaggi gratis per i residenti “siano una favole”: lo sconto del 50%, infatti, riguarderebbe solo pensionati over 65 e gli studenti al di sotto dei 23 anni, e solo per i primi 14 anni di esercizio, per poi via via diminuire. In più, il socio privato godrebbe di una serie di vantaggiose clausole, che, di fatto, secondo Zanoni, annullerebbero il rischio d'impresa: ad esempio se l'opera non dovesse portata a compimento, anche per la mancanza di finanziamenti o perchè i tassi sono troppo onerosi, il costruttore avrebbe comunque diritto al 10% degli incassi stimati per 40 anni. E poiché le stime si aggirano su un fatturato di circa 100 -120 milioni annui, l'indennizzo ammonterebbe a quasi mezzo miliardo di euro.
Ultima accusa, l'impatto ambientale: il cantiere rappresenta la più grande cava lineare di ghiaia al mondo, con 10 milioni di metri cubi di inerti. Ora con i nuovi documenti alla mano, Zanoni e i comitati sono pronti a presentare ulteriori interrogazioni e nuovi esposti alla magistratura.