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Andrea Arman: "La nostra regione mantiene l'Italia, ma in cambio è tartassata"
IN CAMMINO PER UN VENETO INDIPENDENTE
A Montagnana domenica terzo appuntamento delle marce silenziose
MONTAGNANA - Ritornano le marce silenziose per sollecitare l'indipendenza del Veneto. Dopo gli eventi di Treviso e Verona, il terzo appuntamento si terrà domenica 23 febbraio, a Montagnana, in provincia di Padova.
“E’ ormai risaputo e non contestato che la Lombardia, il Veneto e l’Emilia Romagna mantengono il resto dell’Italia”, sottolineano i promotori nel ricordare le motivazioni dell'iniziativa. A sostegno della loro tesi citano gli ultimi dati ufficiali disponibili relativi al 2009 (“Ma da allora la situazione non è cambiata, anzi dovrebbe essere addirittura peggiorata”). Il vero nodo del problema è lo squilibrio “fra nord pagatore e tartassato e resto del paese”. Il residuo fiscale del Veneto è del 10,3% del PIL, quello della Lombardia ( che ha in Milano la sede di molte aziende che lombarde non sono) è del 11,5% e la “comunista” Emilia Romagna è al 10,3%. La produttiva ed indipendentista Catalogna paga alla Spagna un residuo fiscale dell’8%, la Baviera alla Germania del 3,5%. Uno studio dell’Agenzia delle Entrate dice che Lombardia, Emilia Romagna e Veneto sono le regioni in cui l’evasione fiscale è meno intensa, ma è qui che si accanisce la repressione fiscale con livelli di efficienza ignoti nelle altre parti del paese.
Di fronte a questa situazione, ribadiscono gli organizzatori della marcia, i politici, anche quelli del Nord alternatisi al governo in questi anni, non hanno assunto alcun provvedimento concreto, ma neppure si è creato un vero movimento popolare per spingere il cambiamento, come avvenuto in altri paesi. Da qui la volontà di marciare sotto le insegne del Leone di S. Marco, simbolo della Serenissima Repubblica Veneta: “E’ necessario tanto coraggio per alzare la testa dopo anni di umiliazioni – spiega l'avvocato Andrea Arman -. E’ necessario impegno ed umiltà per imparare a stare insieme, per riconoscersi nella bandiera di un popolo e non in quella di un partito. E’ necessario un grande amore per la vita per camminare con una bandiera che ha mille anni di storia".
Ai nostri microfoni l'intervista cliccando nel link qui sopra, ad Anna Iseppon - Vivere Veneto