I GIOVANI A IL CYBERBULLISMO, LA PAROLA ALLA PSICOLOGA - 47

TREVISO - Nell'appuntamento settimanale di Radio Veneto Uno, assieme alla psicologa e psicoterapeuta, dottoressa Federica Bellò si è tornati a parlare del fenomeno sempre più diffuso del Cyberbullismo, prendendo in considerazione anche il caso della 14enne di Cittadella che ha deciso di togliersi la vita a causa di un attacco su un social network.

Sia il bullismo che il cyberbullismo sono fenomeni recenti tanto che gli stessi psicologi incontrano difficoltà nel trovare le strategie adeguate per combatterli.

Si è notato che ad essere presi di mira sono principalmente sia ragazzi deboli, sia quelli forti che creano invidia a qualcun altro.

Il bullismo “classico” che ritroviamo già nei giovanissimi si evolve, con l'aumentare dell'età, in cyberbullismo: i ragazzi infatti sono convinti che colpire tramite la rete sia meno grave, quando in realtà le parole e le offese sul piano psicologico sono spesso più distruttive dei gesti.

Si è affrontato poi anche il tema della tipologia famigliare che sta dietro un ragazzo o ragazza violento dissociandoci dall'idea comune che per forza dietro ad una persona violenta si celi una famiglia “degradata”. Molte volte però i soggetti violenti provengono da famiglie economicamente e socialmente in una situazione di benessere che, invece di fungere da modello, portano i figli ad un'idea di superiorità verso gli altri e ad una situazione di non tolleranza del diverso.

È utile per cercare di combattere il fenomeno, innanzitutto che i genitori si informino su l'utilizzo dei social da parte dei loro figli, e sui loro comportamenti abitudinari.

Infine è importante non generalizzare questo fenomeno in quanto la maggior parte dei ragazzi sono invece corretti e educati. È giusto comunque stare attenti e assegnare le adeguate punizioni a chi compie atti di bullismo.

 

In studio per questo appuntamento anche Anna Maronese, studentessa dell'Istituto Magistrale Duca degli Abruzzi di Treviso.