Chiesti 30 giorni di proroga per il deposito dei risultati della perizia psichiatrica
DELITTO DI VIA GHIRADA: SALTA DI UN MESE IL VERDETTO PER MAGRI
Il 22enne uccise a coltellate il padre Roberto il 17 gennaio 2013
TREVISO – (gp) Il primo verdetto per l'omicidio di via Ghirada salta di almeno un mese. Il professor Marco Stefanutti dell'Università di Udine ha infatti chiesto e ottenuto una proroga di 30 giorni per depositare i risultati della perizia psichiatrica a cui è stato sottoposto Bruno Magri, lo studente 21enne che il 17 gennaio dello scorso anno ha ucciso il padre Roberto a coltellate. Incaricato dal gup Angelo Mascolo, il perito ha il compito di delineare il profilo psichiatrico dell'omicida e di stabilire se al momento dei fatti fosse o meno capace di intendere e di volere. La perizia doveva essere discussa mercoledì mattina, ma l'udienza verrà rinviata con ogni probabilità ad aprile. Analizzati gli esiti della perizia del professor Massimo Montisci che aveva effettuato l'autopsia sul corpo dell'ex manager di 55 anni, la Procura ha deciso di sostenere in giudizio come Bruno Magri abbia infierito sul padre contestandogli, oltre al vincolo di famiglia, anche l'aggravante della crudeltà e delle sevizie. Nessun elemento in mano agli investigatori può invece ipotizzare che il delitto fosse premeditato, possibilità presa in esame ma subito decaduta in virtù delle dichiarazioni del giovane che aveva riferito di aver reagito a una provocazione. Circostanza quanto meno verosimile in base agli accertamenti disposti dal pm Valeria Sanzari, titolare delle indagini. Quegli stessi accertamenti che però, secondo l'accusa, metterebbero in evidenza come Bruno Magri avrebbe infierito sul padre, colpito 26 volte con soluzione di continuità: la vittima infatti avrebbe riportato non solo ferite da taglio ed ecchimosi dovute alla colluttazione, ma anche una serie di fratture che potrebbero essere compatibili con una caduta dalle scale dell'appartamento provocata da una spinta del figlio, il quale avrebbe poi continuato a colpire il padre.