Daniele Astero, 26 anni di Istrana, è accusato di omissione di soccorso
MORTE DI DAMIANO PONTIN: LA PERIZIA SCAGIONA L'IMPUTATO
Quandò lasciò l'amico in auto, la vittima non era già in fase preagonica
ISTRANA – (gp) A quasi quattro anni dai fatti, un colpo di scena indirizza il processo a carico di Daniele Astero verso l'assoluzione. O almeno questa sembra l'ipotesi più probabile visti i risultati della super perizia eseguita dal medico legale Carlo Moreschi: la fase preagonica di Damiano Pontin è stata spostata in avanti nel tempo e quindi l'imputato, finito alla sbarra per omissione di soccorso, ha lasciato la vittima quando ancora non mostrava i sintomi dell'edema polmonare che lo ha ucciso. Esiti che sposano la linea difensiva dell'avvocato Stafania Bertoldi e che contrastano nettamente con quanto sostenuto dall'accusa fino a questo momento. Era il 23 marzo 2010 quando Damiano Pontin, 31enne di Sala d'Istrana, venne trovato senza vita nella sua auto dalla madre. Il procedimento penale si è sviluppato nel corso degli anni attraverso una guerra di perizie di parte. Il dottor Moreschi doveva stabilire se c'è stato nesso di causalità tra la condotta di Daniele Astero, il 26enne amico del ragazzo deceduto che per paura lo avrebbe abbandonato in auto agonizzante, e il decesso della vittima. Per l'accusa Damiano Pontin poteva essere salvato se fosse stato soccorso per tempo, per la difesa invece nulla si sarebbe potuto fare per strappare il giovane alla morte. La perizia superpartes però ha stabilito che Damiano Pontin è entrato in stato preagonico dopo che l'amico lo ha salutato. Esiti che in pratica lo scagionerebbero da ogni accusa.