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VIA DA TREVISO SOLO GLI ACCATTONI PROFESSIONISTI
Il vicesindaco: "Misura specifica, non il foglio di via della Lega"
TREVISO - Non un foglio di via tradizionale, ma un provvedimento ad hoc con particolari caratteristiche. Questo saranno le disposizioni di allontanamento stabilite dal Comune per gli accattoni molesti. Come espressamente previsto dal decreto legislativo 30 del 2007, spiega il vicesindaco ed assessore alla Sicurezza, Roberto Grigoletto, i destinatari avranno specifici requisiti: non essere inscritti all'anagrafe, risultare nullafacenti e dunque sostentarsi proprio grazie alla questua, essere privi di legami familiari in Italia, godere di condizioni di salute tali da sopportare la “cacciata”.
Provvedimento, dunque, spiega il vicesindaco, ben diverso da quello immaginato a suo tempo dall'amministrazione leghista. Ca' Sugana garantisce una chiara distinzione tra i poveri veri e chi invece, più o meno volontariamente, fa parte del racket dell'elemosina gestito da organizzazioni criminali: per questo la Polizia locale e la Questura opereranno a stretto contatto con i servizi sociali. Il Comune, tra l'altro, sta conteggiando con precione l'entità delle offerte sequestrate nei mesi scorsi ai questuanti: si tratta comunque di poche centinaia di euro, che verranno devolute a qualche associazione benefica.
L'altro punto chiave è evitare che i mendicanti “professionisti” trasmigrino semplicemente da una città all'altra. Ecco allora il coordinamento con gli altri comuni. Venerdì a Padova, si incontreranno i comandanti delle Polizia locali patavina, di Venezia e di Treviso. La settimana successiva, a Venezia, toccherà agli assessori alla Sicurezza dei tre capoluoghi, insieme ai colleghi al Sociale “proprio perchè non si tratta solo di un problema di repressione”. Infine il 19 marzo, a Treviso, il sindaco Giovanni Manildo ha invitato i rappresentanti di tutti i comuni della cintura urbana e dei centri al di sopra dei 15mila abitanti della provincia per studiare azioni condivise.
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