Vardanega: "Si può fare scambiando certe voci del contratto ormai superate"
ASILI, DENTISTA E SANITĂ€ INVECE DEL PREMIO DI PRODUZIONE
La proposta della Cisl di Treviso: un fondo per il welfare territoriale
TREVISO - Un fondo per sviluppare un nuovo welfare territoriale. E' la proposta lanciata dalla Cisl di Treviso nel corso del suo consiglio direttivo. L'obiettivo è quello di diffondere il cosiddetto “modello Luxottica”, dal nome del gruppo dell'occhialeria che più di altri ha applicato questo tipo di contrattazione. Anzichè premi ed incentivi monetari, i lavoratori potrebbero ottenere asili nido, buoni scuola, convenzioni per cure dentistiche o sanitarie e così via. Il fondo verrebbe alimentato dai versamenti delle imprese e dei lavoratori stessi e i benefici poi ripartiti secondo un criterio mutualistico. Dove trovare i soldi, senza gravare ulteriormente sul già alto costo del lavoro? Secondo Franco Lorenzon, segretario confederale della Cisl Treviso Belluno, si potrebbe ricorrere alle risorse oggi destinate ai premi di produttività. Il progetto dovrebbe essere gestito a livello provinciale da associazioni imprenditoriali e sindacati, per poter così essere esteso anche dalle moltissime aziende troppo piccole per crearne uno in proprio.
Una proposta su cui si è detto disponibile a discutere anche Alessandro Vardanega, presidente di Unindustria Treviso. Vardanega ha premesso come “la strada per ridare competitività alle nostre imprese non passi assolutamente dalla riduzione delle retribuzioni”, ma ha anche sottolineato che vi sono istituti contrattuali come permessi retribuiti o le cosiddette ex festività, oggi anacronistiche, che, grazie ad un accordo con le parti, potrebbero essere “scambiate” con altri elementi più utili ai bisogni dei lavoratori.
La Cisl ha proposto anche di aumentare la diffusione della contrattazione partecipativa e innovativa, dando pieno compimento al protocollo Unindustria – sindacati del 2011, di effettuare percorsi di formazione congiunta, partendo da un gruppo di 10-15 ditte e di studiare forme di governo condiviso del mercato del lavoro, anche con il pubblico.
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