Sotto accusa per istigazione a delinquere un ex esponente di Veneto Stato
"QUALCUNO UCCIDA LA KYENGE": POST CHOC VERSO L'ARCHIVIAZIONE
La frase incriminata (poi rimossa) comparsa sul suo profilo Facebook
PREGANZIOL – (gp) Per un post pubblicato sul suo profilo Facebook ha rischiato davvero grosso. Dopo essere stato iscritto nel registro degli indagati per istigazione a delinquere (che in caso di condanna prevede una pena compresa tra uno e cinque anni di reclusione), la Procura di Treviso ha chiesto l'archiviazione del fascicolo a carico di un 50enne di Preganziol ed ex esponente di Veneto Stato. L'inchiesta, aperta dal procuratore capo Michele Dalla Costa e poi affidata al pm Francesca Torri, era scaturita dalle frasi choc contro l'ormai ex ministro per l'integrazione Cècile Kyenge postate su Facebook dall'uomo, candidato alle elezioni comunali di Silea nel 2012. L'attacco, poi rimosso dal profilo, recitava: “La Kyenge dice che se vogliamo eliminare il burqa anche le suore si devono togliere il velo. Siamo all’assurdo, qualcuno uccida questa put... idiota e inutile”. Dopo il caso Valandro e gli episodi di razzismo nei confronti dell'ex ministro, la frase del 50enne era risultata, almeno in un primo momento, più pesante delle precedenti perchè non si limitava a offese a sfondo razziale ma invitava a uccidere Cècile Kyenge. Il pm, esaminati gli elementi di prova, ha sostenuto che l'intento dell'indagato è “provocatorio e offensivo”, ma che manifesta però “più un sentimento di esasperazione e astio politico che un reale intento suggestivo o persuasivo”. Il pm ha dunque rilevato che la condotta del 50enne può essere “giuridicamente qualificata come diffamazione a mezzo stampa” e, non essendoci una querela, sono venute meno le condizioni di procedibilità. Motivo per cui è stata chiesta l'archiviazione del caso.