L'ex dilettante assolto dalle accuse più gravi, ma cercò di procurare l'Epo a Ballan
CICLISMO E DOPING: PAOLO BONIN NON È IL "PIAZZISTA" DEL CERA
Dovrà risarcire Coni e Federazione Ciclistica Italiana con 17.500 euro
CASTELLO DI GODEGO – (gp) Era stato dipinto dall'accusa come il piazzista del “Cera”, l'Epo di terza generazione. Ma Paolo Bonin, ex ciclista dilettante di Castello di Godego e oggi cicloamatore, aveva sempre respinto ogni addebito. “Le accuse di vendita e commercio di sostanze dopanti verranno smontate a processo” aveva detto all'indomani del rinvio a giudizio tramite il suo legale, l'avvocato Alberto Zaccaria. E in gran parte aveva ragione: il giudice Michele Vitale lo ha infatti assolto dall'accusa di commercio di sostanze dopanti e condannato a 4 mesi e 15 giorni per il solo tentativo di aver procurato l'Epo ad Alessandro Ballan, l'ex campione del mondo di Castelfranco Veneto. Bonin, ottenendo la sospensione condizionale della pena e la non menzione, è stato anche condannato al risarcimento delle parti civili: 10 mila euro all'Associazione Ciclistica Italiana e 7.500 al Coni. Sta di fatto che comunque il processo, anche se non si è chiuso in primo grado con un'assoluzione, ha stabilito che Paolo Bonin nulla c'entra (se non per un singolo tentativo di procurare l'Epo a Ballan che ieri ha deposto in aula confermando il fatto ma sottolineando di aver rifiutato), con la maxi inchiesta sul doping nel mondo del ciclismo portata avanti dalla procura di Padova (che inizialmente aveva visto l'iscrizione nel registro degli indagati di 30 persone, 10 ciclisti e 5 medici), e che è giunta a Treviso per competenza proprio per giudicare l'ex ciclista dilettante. Bonin era ingiustamente considerato dalla Procura uno dei due punti di riferimento del ct della nazionale serba Under 23 Aleksandar Nikacevic, accusato di aver procurato ad atleti amatori e professionisti, ma anche a direttori sportivi, sostanze e specialità farmaceutiche vietate e dopanti. In realtà Bonin, pur con una condanna, esce pulito da questa vicenda. Come sottolineato dal suo legale, Bonin era infatti accusato di due singoli episodi: la cessione di una sola fiala di Cera tramite il ciclista di Poggiana di Riese Pio X Matteo Priamo a Emanuele Sella (episodio per il quale Bonin è stato assolto), e il tentativo di una seconda cessione Alessandro Ballan.