In aula educatrici e volontari chiamati a deporre dalla difesa dell'educatore 54enne
ABUSI SU UNA 15ENNE: SFILATA DI TESTI PER IL "PADRE AFFIDATARIO"
Gli episodi si sarebbero verificati all'interno di una casa famiglia
TREVISO – (gp) E' tornato in aula il processo per violenza sessuale su minore che vede imputato un educatore di 54 anni, responsabile di una casa famiglia alle porte di Treviso. L'uomo, in base alle indagini della Squadra Mobile di Treviso, avrebbe abusato sessualmente di una 15enne che gli era stata affidata. Di fronte ai giudici del tribunale di Treviso sono sfilati i testimoni chiamati a deporre dalla difesa dell'imputato: due educatrici, due volontari e altre quattro persone hanno cercato di fare chiarezza in un procedimento penale che si preannuncia delicatissimo. Da una parte il “padre affidatario” chiamato a rispondere di accuse pesantissime, dall'altra una giovane ragazza con un passato difficile la cui attendibilità potrebbe essere minata. Stando a quanto contestato dagli inquirenti il 54enne avrebbe approfittato della giovane dopo aver avuto l'incarico di occuparsi di lei: la ragazzina era stata infatti allontanata nel 2010 dalla casa dei genitori naturali che la picchiavano. L'uomo, difeso dall'avvocato Fabio Pavone, sarebbe stato incastrato dalla ricostruzione dei fatti fornita proprio dalla 15enne: durante un'audizione protetta, la giovane affermò di aver ricevuto palpeggiamenti e baci dal 54enne. I primi abusi si sarebbero consumati durante il viaggio di ritorno da una gita a Milano ma altri episodi sarebbero avvenuti all'interno della comunità, nella camera da letto dell'adolescente e nella stanza riservata al doposcuola. L'educatore però nega qualsiasi tipo di abuso: l'avvocato Pavone infatti, in accordo con il suo cliente, ha deciso di non scegliere nessun rito alternativo in sede di udienza preliminare e di dimostrare l'innocenza dell'uomo a dibattimento. Oltre a delle falle in fase d'indagine per capire se il racconto della vittima potesse essere attendibile, secondo la difesa ci sarebbero diversi elementi che metterebbero in dubbio quanto sostenuto dalla vittima in sede di denuncia.