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Reportage
LE INTERVISTE DI RADIO VENETO UNO

Le Interviste di Radio Veneto Uno


Le nostre interviste andate in onda al termine del Giornale Radio Da questi link è possibile ascoltare e scaricare le interviste e i nostri approfondimenti andati in onda al termine del Giornale Radio ANTONELLO PEATINI Presidente provinciale FNAARC- ConfcommercioSTEFANO...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/353: UOMINI & DONNE, SETTIMANA DI GRANDI TORNEI

Si sono giocati Wgc e PortoRico Open e Gainbridge Lpga


STATI UNITI - Questa settimana il PGA si sdoppia, mette in campo il World Golf Championships a Bradenton in Florida, e il Puerto Rico Open a Rio Grande in Porto Rico. Oltre a questi due, ad attrarre l’attenzione c’è il secondo evento stagionale del massimo circuito americano...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/352: FINALE A SORPRESA AL GENESIS, HOMA VINCE AL SUPPLEMENTARE

Il beniamino di casa supera all''ultimo giro Burns, sempre in testa


LOS ANGELES (USA) - Era alla 95esima edizione questo torneo del PGA Tour, a cui hanno partecipato ben otto tra i migliori dieci giocatori al mondo. Si è disputato al Riviera Country Club, nel Temescal Gateway Park, situato entro i confini della città di Los Angeles; un territorio...continua

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Il 30enne era accusato di sequestro di persona, lesioni e porto abusivo di armi

L'EX FIDANZATA S'INVENTA TUTTO: EDMOND GJZELI È STATO ASSOLTO

In aula l'avvocato Fabio Crea ha smontato l'impianto accusatorio


MANSUE' – (gp) L'ex fidanzata, un ragazza romena ora 23enne che lo aveva fatto finire prima in carcere e poi sotto processo, si è inventata tutto. O meglio Edmond Gjzeli, 30enne albanese residente a Mansuè, è stato assolto dal tribunale di Vicenza dalle accuse di sequestro di persona, lesioni gravi, porto abusivo d'armi, violenza privata aggravata e violazione di domicilio. Il suo legale, l'avvocato Fabio Crea, è riuscito infatti a dimostrare in aula che il racconto della presunta vittima non era attendibile e che non aveva trovato alcun riscontro probatorio, facendo così crollare l'impianto accusatorio. I fatti contestati hanno inizio il 27 febbraio 2012 quando la giovane, dopo un periodo di convivenza con l'imputato durato circa un anno, aveva deciso di tornare a vivere a Vicenza dalla madre. Quel giorno Gjzeli avrebbe preso la sua auto e si sarebbe recato dalla fidanzata. Secondo l'accusa, sorprendendola mentre rincasava, l'avrebbe prima picchiata nell'abitazione, poi l'avrebbe caricata a forza in macchina e nel tragitto in autostrada verso Conegliano avrebbe continuato a metterle le mani addosso, rompendole il labbro e fratturandole il naso. “Dobbiamo fare i conti io e te” le avrebbe detto, puntandole contro una pistola (poi non ritrovata al momento della perquisizione e dell'arresto). Ma la violenza non si sarebbe fermata: per un'intera giornata la 23enne sarebbe rimasta in balia dell'allora fidanzato il quale, una volta usciti dall'autostrada, l'avrebbe rinchiusa nel bagagliaio dell'auto per andare in una sala giochi a Oderzo, poi nella camera di un albergo a Ponte di Piave e infine, portandole via la carta d'identità e il telefonino, l'avrebbe trascinata a forza da un parrucchiere per togliere il sangue che aveva tra i capelli. Sarebbe stata quella l'ultima tappa del viaggio: Gjzeli l'avrebbe infatti lasciata andare. Lei, sconvolta, avrebbe raggiunto la madre a Vicenza e poi si sarebbe recata all'ospedale San Bortolo per farsi curare. La prognosi: lacerazione del labbro inferiore e rottura del setto nasale giudicate guaribili in 20 giorni. Dopo quell'episodio scattò la denuncia. Ma quei fatti, secondo i giudici, non si sarebbero mai verificati.