Don Dividino Gamma accusato di mancato versamento Iva per mezzo milione di euro
PRETE IMPRENDITORE A PROCESSO, MA SAREBBE UN ERRORE DEL FISCO
Il parroco ha concordato di pagare a rate, ma la Procura non lo sapeva
TREVISO – (gp) Potrebbe sembrare un normale processo per un mancato versamento Iva per mezzo milione di euro, ma non lo è. Primo perchè alla sbarra c'è un parroco, don Dividino Gamma. Secondo perchè il procedimento penale pare essere frutto di un errore di comunicazione tra l'Agenzia delle Entrate e la Procura di Treviso. E se qualcuno si chiedesse se possa essere possibile la risposta è sì. Gli inquirenti infatti contestano al prete imprenditore un omesso versamento Iva di 479 mila euro da parte dell'azienda trevigiana che gestisce assieme a suoi soci, la Telegamma, che ad oggi conta una settantina di dipendenti. Più che di mancato versamento si tratta però di un semplice ritardo: il parroco infatti, classe '48 di Paese che gestisce una parrocchia nell'isola di Mosqueiro in Brasile, nell'ultimo trimestre 2009 si era trovato in crisi di liquidità in quanto le banche (come hanno fatto con qualsiasi altro imprenditore) gli avevano ridotto il fido chiedendo di ripianare i debiti. In altre parole il colpo di grazia in un periodo di crisi economica che non aveva guardato in faccia nemmeno all'attività di don Gamma. Con un fatturato in calo di 1,2 milioni di euro rispetto ai 7 della precedente annata, la Telegamma aveva saldato il conto con le banche ma non era riuscita a farlo con l'Iva nei tempi stabiliti dalla legge. Ma contemporaneamente don Gamma aveva contattato l'Agenzia delle Entrate (prima di attendere la cartella di Equitalia), concordando la restituzione della somma in 20 rate trimestrali, con tanto di sanzioni e interessi inclusi. Un comportamento nemmeno lontanamente somigliante a quello di un evasore fiscale. A conti fatti, tra l'altro, il parroco si è ritrovato a dover sborsare una cifra di quasi 100 mila euro superiore a quanto non versato in precedenza: dal 2011 (e continuerà a farlo fino al 2016) il prete imprenditore sta versando puntualmente le rate pattuite per un ammontare complessivo di 572 mila euro rispetto ai 479 mila che gli venivano contestati.