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L'assessore provinciale Moro: "Itinerari anche per persone disabili"
TEDESCO O CINESE, SCEGLIE HOTEL DI CLASSE E SPENDE: ECCO IL TURISTA DI MARCA
Nel 2013 stazionari i visitatori, in calo i pernottamenti
TREVISO - Arrivano più dall'estero che dal resto d'Italia, soprattutto a luglio e settembre. Preferiscono hotel di livello medio alto, si fermano in media un paio di giorni, ma spendono più che nelle altre province venete. Nel 2013 a Treviso si sono registrati 767.750 arrivi e un milione 581.430 presenze (di fatto le notti di soggiorno). Dati sostanzialmente stazionari rispetto all'anno precedente nel primo caso, in calo del 2,56% riguardo alle presenze. A livello regionale, quanto ad arrivi, Treviso supera per la prima volta Rovigo e Vicenza, in scia a Belluno.
Ma ci sono profonde differenze tra i vari comprensori della provincia: crescono i flussi nella Castellana, a Treviso Nord, Coneglianese e tra Valdobbiadene e Soligo. L'area meridionale della Marca presenta una flessione di quasi il 5%, ma continua ad attrarre quasi un terzo di tutti i turisti. In frenata le altre zone. Tanto da far dire all'assessore al Turismo della Provincia, Silvia Moro, che gli operatori del Montebellunese e dell'Opitergino “sono stati un po' pigri nel favorire il cambiamento dal turismo d'affari a quello per divertimento”. I numeri comunque soddisfano l'assessore.
E la Provincia per il turismo della Marca punta sempre più sulla specializzazione in varie nicchie, dallo sport all'enogastronomia, ma anche su un progetto di itinerari accessibili per persone con disabilità.
Il principale paese di provenienza dei turisti rimane la Germania, ma quote consistenti arrivano da Cina (11,5% degli arrivi) e Stati Uniti (7%). Per Gianni Garatti, presidente del consorzio di promozione turistica Marca Treviso, occorre guardare sempre più a questi mercati.
Proprio per intercettare questi flussi, ribadiscono gli operatori, l'aeroporto diventa indispensabile. La spesa media pro capite giornaliera è dei turisti è stata di 105 euro, rispetto agli 88 del 2012 e ai 96 dell'intero Veneto. Le imprese del comparto però, denunciano problemi di redditività. E rimane aperta la questione della tassa di soggiorno. Un caso che comuni del comprensorio sud come Mogliano o Preganziol che hanno deciso di applicarla mostrino un calo di arrivi di quasi in 5%? “Forse sì - risponde Federico Capraro presidente del gruppo albergatori -, ma se si vuole chiedere al turista un contributo, occorre poi offrirgli in cambio un servizio di pari valore”